
I finalisti del World Press Photo
Habibi
© Antonio Faccilongo, Italia, Getty Reportage
Lydia Rimawi sul suo divano a Beit Rima, vicino a Ramallah, il 20 dicembre 2018. Suo marito Abdul Karim Rimawi è stato arrestato nel 2001 e condannato a 25 anni di carcere per il coinvolgimento nell'omicidio del ministro del turismo israeliano Rehavam Ze'evi. La coppia ha un figlio, Majd, nato a seguito della fecondazione in vitro nel 2013. Nel 2014, Abdul Karim è stato multato di circa 1.500 dollari per aver contrabbandato il suo seme dalla prigione ed è stato privato delle visite familiari per due mesi.
Secondo un rapporto del febbraio 2021 dell'organizzazione per i diritti umani B’Tselem, circa 4.200 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane. Le visite coniugali sono negate e il contatto fisico è vietato, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai dieci anni, a cui sono concessi dieci minuti alla fine di ogni visita per abbracciare i propri padri. Dall'inizio degli anni 2000, i detenuti palestinesi con lunghe condanne che desiderano avere figli contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo ad esempio nei regali agli altri figli. Lo sperma viene tenuto nascosto in vari modi, ad esempio nei tubi delle penne o in involucri di caramelle. Nel febbraio 2021, Middle East Monitor ha riferito la nascita del 96esimo bambino palestinese nato usando lo sperma contrabbandato da una prigione israeliana. Habibi, che in arabo significa "amore mio", racconta storie d'amore sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna. Il fotografo vuole mostrare l'impatto del conflitto sulle famiglie palestinesi e le difficoltà che devono affrontare per preservare i loro diritti riproduttivi.