La Cina ha costruito in cinque giorni un nuovo ospedale da 1.500 stanze per i malati di COVID-19

Davanti alla Città Proibita, a Pechino, il 10 gennaio 2021 (AP Photo/Andy Wong, La Presse)
Davanti alla Città Proibita, a Pechino, il 10 gennaio 2021 (AP Photo/Andy Wong, La Presse)

Sabato a Nangong, una città cinese a sud di Pechino, è finita la costruzione di un ospedale da 1.500 stanze per i malati di COVID-19 che, ha detto l’agenzia di stampa cinese Xinhua, è stato completato in cinque giorni.

Nangong si trova nella provincia di Hebei, che insieme allo Heilongjiang è una delle due regioni in cui attualmente ci sono i principali focolai di trasmissione del coronavirus in Cina; l’Hebei preoccupa in modo particolare le autorità cinesi dato che si trova attorno alla capitale. Un altro ospedale, da tremila stanze, è in corso di costruzione a Shijiazhuang, il capoluogo dello Hebei. Attualmente, secondo Xinhua, tra Nangong e Shijiazhuang ci sono 645 persone ricoverate per il COVID-19.

La pandemia da coronavirus era cominciata in Cina, ma tra maggio 2020 e il 14 gennaio di quest’anno non erano più stati registrati morti per il COVID-19. La Commissione nazionale salute per la prevenzione delle malattie ha detto che le infezioni più recenti si stanno diffondendo in modo particolarmente veloce e sono «più difficili da contenere». La Commissione sostiene che questi casi siano legati all’arrivo di persone e merci dall’estero.

Dei 130 nuovi casi registrati dalla Commissione venerdì, 90 sono nello Hebei. Sabato l’amministrazione locale della provincia ha parlato di altri 32 casi che si sono aggiunti nella notte.

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