Sono state ritirate le accuse contro la donna svedese arrestata per aver rinchiuso il figlio in casa per 28 anni

Il condominio dove vive la donna che era stata accusata di aver rinchiuso in casa, per 28 anni, il proprio figlio ad Haninge, a sud di Stoccolma (Claudio Bresciani/AP, LaPresse)
Il condominio dove vive la donna che era stata accusata di aver rinchiuso in casa, per 28 anni, il proprio figlio ad Haninge, a sud di Stoccolma (Claudio Bresciani/AP, LaPresse)

La donna svedese di 70 anni che era stata arrestata con l’accusa di aver rinchiuso il proprio figlio in casa per 28 anni è stata liberata. Le accuse nei suoi confronti sono state ritirate perché non sono state trovate prove del fatto che l’uomo, che ha 41 anni, fosse trattenuto in casa contro la sua volontà. Anzi, in passato è stato visto uscire dall’appartamento dove vive con la madre. «Non abbiamo trovato prove che l’uomo fosse tenuto rinchiuso, legato o comunque trattenuto fisicamente», ha detto la procuratrice Emma Olsson all’agenzia di stampa AFP: «L’uomo stesso ha detto che poteva lasciare l’appartamento a suo piacimento».

Tutto era cominciato quando la donna era stata ricoverata in ospedale. Allora una sua figlia aveva provato a entrare in casa sua, trovando la porta aperta. Lì aveva trovato il fratello – che non vedeva da decenni – in gravi condizioni di sporcizia; secondo la sua testimonianza, l’uomo parlava in maniera confusa e aveva segni di lesioni. Olsson ha detto che tali lesioni non si possono attribuire a episodi di violenza ma che comunque è stata aperta un’indagine da parte dei servizi sociali sulla vicenda.

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