Com’è stato il 2020 per la moda, secondo Lyst

La piattaforma di ricerca ha pubblicato il suo rapporto annuale: il marchio emergente è Marine Serre, abbiamo desiderato maschere per il viso e cose usate

(Dal video di Lyst)
(Dal video di Lyst)

È stato appena pubblicato “Year in Fashion 2020“, il rapporto annuale realizzato da Lyst, la più grande piattaforma mondiale di ricerca di abbigliamento di lusso, che aiuta ad avere una rapida panoramica su com’è stato il 2020 nel mondo della moda. Si basa sull’analisi delle ricerche fatte su Lyst nell’ultimo anno da oltre 100 milioni di persone in 120 paesi, che riguardano prodotti di abbigliamento, scarpe e accessori. Il rapporto completo si può consultare online, qui.


Quest’anno l’attivismo è stato molto importante nella moda: ci sono stati inviti a votare alle elezioni americane da parte di personaggi famosi, a partire da Michelle Obama con una collana con le lettere che formavano la parola VOTE: a ottobre le ricerche di parole chiave con la parola “vote” erano aumentate del 29% su base settimanale; il capo più desiderato sono state le magliette con sopra lo slogan. L’altra tendenza è stata il survivalismo (il movimento di chi si prepara ad affrontare emergenze e catastrofi) che si era già affacciato nel 2019 in molte sfilate con un’atmosfera da fine del mondo: nel 2020 è diventato «uno stile di vita», scrive Lyst, soprattutto per la diffusione delle mascherine, le cui ricerche sono aumentate del 502 per cento su base annua. È cresciuto molto l’interesse verso la moda vintage e l’usato, anche per gli abiti da sposa. A settembre, le ricerche legate al concetto di “seconda mano” erano aumentate del 104 per cento rispetto al settembre 2019.

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Dopo un anno passato a casa in tuta, Lyst prevede che nei prossimi mesi tornerà la voglia di vestirsi in modo elegante e speciale anche nelle occasioni non particolarmente mondane, come era accaduto durante gli anni Venti dopo la fine della Prima guerra mondiale con abiti pieni di «orli corti, colori, stampe vivaci e decorazioni». Continuerà anche la spinta verso gli abiti unisex e il genderless (cioè uno stile che va bene per tutti i generi senza distinzioni) e ci sarà probabilmente più attenzione verso la moda premaman o maternity, quella per le donne incinte, dopo il successo della linea di intimo maternity modellante di SKIMS, la marca di Kim Kardashian West, e della linea activewear di Nike dedicata alla maternità. Si pretenderà più impegno da parte delle aziende di moda, a livello sociale e ambientalista: i clienti compreranno di più da quelle che mettono in pratica i loro slogan, anche con campagne benefiche.

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Il marchio in ascesa è quello di Marine Serre, la stilista di moda francese che nel 2017 aveva vinto il premio del gruppo del lusso LVMH come talento emergente: è di Marine Serre anche il logo vincente dell’anno, la sua stampa con le mezzelune. Il prodotto più cercato è stata la maschera per il viso con il logo di Off White – il marchio di streetwear del direttore creativo Virgil Abloh – le cui ricerche erano aumentate del 450 per cento tra gennaio e marzo rispetto allo stesso periodo del 2019. Infine, le sneakers più cercate sono state le Air Jordan 13 Retro Flint, anche grazie alla serie tv The Last Dance, una miniserie dedicata al giocatore di basket Michael Jordan.