Carlo Verdone in un po’ più di 10 video

Compie oggi 70 anni, e 10 non bastavano (e pure così, mancano molte cose)

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Carlo Verdone, nato a Roma il 17 novembre 1950, compie oggi 70 anni e dal 1980 ha diretto quasi trenta film. Già dal primo – Un sacco bello, uscito nel 1980 e ambientato in un desolante ferragosto romano – fu, oltre che regista, anche sceneggiatore e protagonista (interpretando sei personaggi diversi). Negli anni – già da Borotalco, il suo terzo film – Verdone è cambiato tanto, riuscendo a evolvere con i tempi senza diventare mai vecchio. Intanto, certi suoi film diventavano d’annata: celebrati, ricordati e ultracitati, generavano tormentoni e frasi celebri, entrate nell’uso di tutti, senza che tutti sapessero davvero chi le avesse dette per primo.

Verdone, figlio di un noto docente e critico cinematografico, si era laureato in Lettere moderne, con una tesi su letteratura e cinema muto, e diplomato al Centro sperimentale di cinematografia. «Io ho avuto la fortuna di conoscere, grazie a mio padre, Fellini, Pasolini, Blasetti, De Sica, poi Sergio Leone. Avevo un piede nel grande cinema e l’altro piede nella mia epoca. Mi ha fatto capire che il cinema è una cosa seria», ha spiegato di recente Verdone. Prima del cinema, comunque, ci furono il teatro e la televisione, con i personaggi del programma Non Stop, in onda sulla Rete 1 (Rai 1 si chiamava così, ai tempi) per un po’ di giovedì di fine anni Settanta.


Verdone girò anche tre cortometraggi, a quanto pare poi persi dalla Rai a cui li aveva dati per un documentario. Poi a trent’anni scrisse, diresse e recitò in Un sacco bello, prodotto grazie a Sergio Leone e con le musiche di Ennio Morricone.


 

Verdone è noto per diverse sue co-protagoniste femminili e, prima ancora, per le sue collaborazioni con Elena Fabrizi e Mario Brega, miglior esempio del fatto che non tutte le migliori frasi dei film di Verdone siano dette da Verdone: a volte lui “regge la bottiglietta” mentre altri fanno il resto del lavoro. «’Sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma: oggi è stata ‘na piuma», come dice er Principe in Bianco, rosso e Verdone.


Il «cargo battente bandiera liberiana» di Borotalco, non può mancare.


In quello stesso anno uscì anche In viaggio con papà, dove Alberto Sordi è regista (oltre che papà). Sordi e Verdone recitarono insieme anche in Troppo forte, quello del flipper.


Tralasciando qualche film – per esempio I due carabinieri, dove Verdone recitò con Enrico Montesano e Massimo Boldi – nel 1988 arrivò Compagni di scuola, il primo tra i suoi film “corali”, e uno dei suoi più malinconici. Verdone è Piero Ruffolo,  professore di lettere, meglio noto ai suoi ex compagni come “er patata”.


Nel 1992 uscì Maledetto il giorno che t’ho incontrato, che probabilmente, sostiene lui, diede una certa spinta a quelle false voci sul “Verdone ipocondriaco” (è invece appassionato di farmacia e medicina).


In Viaggi di nozze, a metà anni Novanta, tornarono i personaggi, come il coatto Ivano.


Ma pure l’Armando Feroci di Gallo cedrone non fu niente male, come personaggio. Di lui Verdone disse qualche anno fa: «Classico uomo berlusconiano, la cui vera qualità è la mitomania».


Intervistato di recente dal Venerdì di Repubblica, Verdone ha raccontato che C’era un cinese in coma, del 2000, era una «commedia acida, graffiante» ma che non andò bene perché «forse il pubblico s’era un po’ stufato». Ha poi aggiunto: «Allora mi sono detto: il modo migliore per non perdere la prossima battaglia è non combatterla. Mi sono fermato per due anni. Ho preso i miei due figli e insieme abbiamo fatto il giro del mondo. Sullo schermo sono tornato in punta dei piedi con Ma che colpa abbiamo noi, dove non ero protagonista. Il pubblico ha reagito bene».


Il film con il migliore incasso, più di 20 milioni di euro, fu Il mio miglior nemico, girato nel 2006 in giro per l’Europa, con Silvio Muccino.


Negli ultimi anni Verdone ha recitato anche nei tre Manuale d’amore e in La grande bellezza, probabilmente il film italiano del decennio scorso.


L’ultimo film nei cinema di Verdone è stato Benedetta follia, del 2018. Si vive una volta sola, il più recente, sarebbe dovuto uscire nella primavera di quest’anno, ma è stato rinviato e non arriverà prima del 2021. Verdone di recente ha raccontato anche di aver scritto un nuovo libro (il primo fu l’autobiografia La casa sopra i portici del 2012), di aver già pronto «il soggetto di un nuovo film» e di aver scritto «otto puntate su dieci di una serie tv nella quale mi racconto in un modo un po’ diverso». Il titolo sarà Vita da Carlo e si potrà vedere su Amazon Prime Video.

Oltre che regista, sceneggiatore, scrittore e attore, e oltre che appassionato di farmacia e medicina, Verdone è un fotografo di nuvole, una persona le cui interviste hanno spesso qualcosa di nuovo, originale o divertente e un grande raccontatore di aneddoti: su internet e su YouTube, nelle interviste e nei video, si può trovare una lunga serie di racconti su tutte le persone che ha conosciuto, da Sordi a Leone, passando per Mario Brega. Questo video, per esempio, mette insieme Sergio Leone e “Sora Lella”, cioè Elena Fabrizi, sorella di Aldo.