L’ex primo ministro croato Ivo Sanader è stato condannato a otto anni di carcere per aver sottratto fondi pubblici per finanziare il suo partito

Ivo Sanader nel 2012 (ANSA/EPA/ANTONIO BATON)
Ivo Sanader nel 2012 (ANSA/EPA/ANTONIO BATON)

Venerdì l’ex primo ministro croato Ivo Sanader è stato condannato a otto anni di carcere per aver sottratto fondi da una società pubblica per finanziare il suo partito, l’Unione Democratica Croata (HDZ). Sanader ha negato le accuse e dovrebbe presentare ricorso contro la condanna, che è arrivata in un secondo processo, dopo che per la stessa vicenda era già stato condannato nel 2012 a nove anni, ma il verdetto era stato annullato dalla Corte Suprema per motivi procedurali.

Nel nuovo processo i giudici hanno stabilito che Sanader aveva costituito un’organizzazione criminale per effettuare operazioni finanziarie illecite. Il suo ex partito, il conservatore HDZ, che è ora al potere, è stato multato di 3,5 milioni di kune (circa 500mila di euro) e dovrà inoltre restituire circa 14 milioni di kune (quasi due milioni di euro) di fondi ottenuti illecitamente.

Sanader, che ha oggi 67 anni, è stato primo ministro della Croazia dal 2003 al 2009, quando si è dimesso senza dare spiegazioni. Al momento sta scontando un’altra condanna a dieci anni per corruzione e abuso di potere. Nel 2008, quando era primo ministro, Sanader avrebbe preso una tangente di 17 milioni di kune (circa 2,2 milioni di euro) per favorire la vendita di un edificio appartenente a un collega di partito a un ministero a un prezzo superiore al suo valore di mercato. È stato inoltre condannato per aver accettato una tangente dal gruppo petrolifero ungherese MOL, sempre nel 2008, per far diventare la società azionista nella società energetica croata INA e per averne accettato un’altra dall’allora banca austriaca Hypo Alpe Adria all’inizio degli anni ’90.