Altre tre persone sono state arrestate per l’attentato di Nizza

(ANSA/SEBASTIEN NOGIER)
(ANSA/SEBASTIEN NOGIER)

La polizia francese ha arrestato altri tre uomini per l’attentato del 29 ottobre nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption a Nizza, in Francia, in cui sono state uccise tre persone e che è stato definito dal presidente francese Emmanuel Macron «un attacco terroristico islamista». Al momento non si sa se i tre arrestati abbiamo avuto un qualche ruolo nell’organizzazione dell’attentato.

Dopo l’arresto del presunto aggressore, il ventunenne tunisino Brahim Aouissaoui, sono state fermate in tutto sei persone: venerdì è stato arrestato un altro tunisino di 29 anni, e in seguito due uomini di 63 e 25, di cui non si conosce la nazionalità, che vivevano nella casa del ventinovenne a Grasse. Precedentemente la polizia aveva fermato due uomini, uno di 35 anni che sarebbe entrato in contattato con Aouissaoui mercoledì, uno di 33 anni, cugino di quest’ultimo, e giovedì, poche ore dopo l’attentato, un 47enne che era stato visto in un filmato insieme all’aggressore il giorno prima dell’attacco.

Secondo la polizia, che ha analizzato i due telefoni di Aouissaoui e le immagini delle telecamere a circuito chiuso della città, Aouissaoui sarebbe arrivato a Nizza in treno da Roma il 27 ottobre, due giorni prima dell’attacco. Mercoledì era stato filmato vicino alla basilica e in serata aveva telefonato alla sua famiglia, che vive vicino a Sfax, in Tunisia, per dire che si trovava in Francia.

Aouissaoui è stato ferito durante l’arresto ed è ricoverato in ospedale. Non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni non hanno ancora permesso alla polizia di interrogarlo. Le tre persone che sono state uccise erano il custode della chiesa di 55 anni, ferito alla gola, una donna di 60 anni, che l’aggressore aveva tentato di decapitare, e un’altra di 44 morta in un ristorante vicino dopo essere stata accoltellata nella chiesa.