Il Partito Laburista ha sospeso il suo ex leader Jeremy Corbyn

(Leon Neal/Getty Images)
(Leon Neal/Getty Images)

Il Partito Laburista britannico ha sospeso il suo ex leader Jeremy Corbyn, a causa delle sue dichiarazioni successive alla pubblicazione dei risultati di un’inchiesta della commissione britannica sui diritti umani (Equality and Human Rights Commission) sulla questione dell’antisemitismo all’interno del partito. Secondo la commissione, il Partito Laburista non avrebbe fatto abbastanza per affrontare le accuse di antisemitismo rivoltegli nel periodo in cui Corbyn ne era leader (tra il 2015 e il 2020), e ha individuato anche interferenze da parte dei membri del partito per mettere a tacere le critiche.

Corbyn ha commentato i risultati dell’inchiesta dicendo che «chiunque affermi che non c’è antisemitismo nel Partito Laburista si sbaglia. Certo che c’è, come in tutta la società, e a volte è espresso da persone che pensano a se stesse come persone di sinistra. Le persone ebree del nostro partito e di tutta la comunità avevano ragione ad aspettarsi che ce ne occupassimo, e mi rammarico che ci sia voluto più tempo del dovuto per cambiare le cose». Corbyn ha aggiunto però che «la portata del problema è stata anche drammaticamente sopravvalutata per ragioni politiche dai nostri oppositori all’interno e all’esterno del partito, nonché da gran parte dei media». A causa di queste dichiarazioni il partito ha quindi deciso di sospendere Corbyn.

L’attuale leader dei Laburisti, Keir Stramer, parlando con la stampa delle dichiarazioni di Corbyn ha detto: «Se – dopo tutto il dolore e tutte le prove mostrate in questo rapporto – ci sono ancora persone che pensano che non ci siano problemi con l’antisemitismo nel Partito Laburista, che sia tutto esagerato, o che sia un attacco da parte di una fazione, allora, francamente, anche tu sei parte del problema». Corbyn ha a sua volta commentato la sospensione su Twitter contestandola e dicendo di aver condannato chiaramente l’antisemitismo nel partito.

La questione dell’antisemitismo nel Partito Laburista era una delle molte critiche rivolte a Corbyn durante il suo periodo da segretario. Corbyn aveva posizioni politiche molto più a sinistra rispetto a quelle dei suoi predecessori: nel conflitto israelo-palestinese si è sempre schierato nettamente dalla parte palestinese, e le sue posizioni anti-israeliane secondo alcuni si sovrapponevano a tesi antisemite.

Corbyn era stato accusato inoltre di avere coperto alcuni membri del partito che avevano tesi apertamente antisemite, come un candidato alle elezioni locali di Peterborough che aveva definito l’uccisione di massa degli ebrei da parte dei nazisti «una bufala». Nel 2016, dopo diversi casi del genere, Corbyn chiese un’indagine interna, in seguito alla quale ammise che dal 2015 al marzo del 2018 c’erano sono stati trecento casi di dichiarazioni antisemite tra i membri del Partito Laburista.