Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex presidente ed ex amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, sono stati condannati a sei anni di carcere

Giovedì Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, in qualità rispettivamente di ex presidente ed ex amministratore delegato della banca Monte dei Paschi di Siena, sono stati condannati in primo grado a sei anni di carcere dalla seconda sezione del tribunale di Milano per aggiotaggio, cioè per aver fatto investimenti conoscendo informazioni riservate sull’azienda, avvantaggiandosi in questo modo rispetto agli altri investitori, e per false comunicazioni sociali, per non aver comunicato correttamente ai soci la situazione della banca.

Profumo e Viola sono stati condannati anche al pagamento di una multa di 2 milioni e mezzo di euro ciascuno. I giudici hanno ribaltato la richiesta del pm Stefano Civardi che aveva chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per il reato di aggiotaggio contestato a Profumo e Viola per i bilanci di Mps del 2012 e del primo semestre del 2015 e “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” per le false comunicazioni sociali relative ai bilanci del 2013 e del 2014.

L’ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvadori, è stato condannato invece a 3 anni e 6 mesi per il solo reato di false comunicazioni sociali. La banca, che ora è controllata dallo stato con la partecipazione diretta del ministero dell’Economia, è stata condannata al pagamento di una multa da 800mila euro e al pagamento delle spese processuali insieme agli altri imputati.