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  • Giovedì 8 ottobre 2020

La casa editrice napoletana che ha pubblicato Louise Glück

"Dante & Descartes" nacque come libreria 40 anni fa: da allora ha pubblicato 300 libri, tra cui quello dell'autrice premio Nobel

La libreria Dante & Descartes in via del Gesù
(Dante & Descartes)
La libreria Dante & Descartes in via del Gesù (Dante & Descartes)

«Siamo molto contenti per la poetessa, che è una grandissima poetessa, e perché questo premio arriva un po’ anche a noi, non lo avremmo mai immaginato» dice Raimondo Di Maio. Di Maio è proprietario della libreria indipendente napoletana Dante & Descartes ed editore di Averno, uno dei due libri usciti in Italia scritti dalla poetessa statunitense Louise Glück, che ha vinto il premio Nobel per la letteratura del 2020.

Averno è la decima raccolta di poesie di Glück, per un totale di 12, ed è una riscrittura del mito di Proserpina, la figlia della dea Cerere, rapita dal dio Plutone che la trascinò con sé negli Inferi. Secondo gli antichi romani, uno degli accessi agli Inferi si trovava nell’Averno, ora un lago vulcanico nel comune di Pozzuoli, non lontano dal sito archeologico di Cuma, la cui fama sopravvive in nomi turistici come quello del bar “Caronte”.

Di Maio spiega di aver conosciuto il libro grazie al «mio amico, l’editore della casa editrice spagnola Parténope, che mi disse: “Come? in Italia non ce l’avete? È un libro necessario da fare in Italia”».

Le due case editrici lavorarono così insieme a un’edizione dell’opera, pagando i diritti d’autore, il tipografo, lo stampatore, traducendola ognuna nella propria lingua e pubblicandola nel proprio paese. Uscito a inizio 2019, la raccolta ottenne recensioni ammirate di sparuti estimatori: pochi in Italia conoscevano Glück prima di oggi, giorno in cui nella sola libreria Dante & Descartes di via Mezzocannone sono state vendute 80 copie (anche su Amazon non ce ne sono più di disponibili).

Raimondo Di Maio ha raccontato come la sua attività sia stata il frutto di una curiosità e di una cura per il mondo dei libri iniziata da quando «da bambino sono inciampato in un libro e sono caduto».

Prima di diventare un punto di riferimento tra i librai napoletani, Di Maio iniziò vendendo libri a rate, prima per Feltrinelli e poi per Einaudi, casa editrice che all’inizio degli anni Ottanta licenziò molti venditori del settore (tra cui lo stesso Di Maio). Così, ventenne, Di Maio fondò una libreria che definisce «militante» e dove costruì tutto: «le vetrine, gli scaffali di legno, il bancone». Nel maggio del 1989, per festeggiare il primo anno di vita di suo figlio, stampò un primo libro Benedetto Croce tra filosofia e bibliofilia, dove la bibliotecaria di Croce, Dora Marra, ne raccontava la grande bibliomania. Iniziò anche la storia editoriale di Dante & Descartes: «sono libri scelti da me, ne ho stampati circa 300, da Sartre a Borges; sono l’editore di Erri De Luca, che con prodigalità mi regala i diritti d’autore di alcuni suoi libri, e della poetessa Chandra Livia Candiani».

Da poco sono usciti Pensieri della Notte di Domenico Rea, importante scrittore napoletano morto nel 1994, e Napoli Porosa, scritto da Walter Benjamin e dalla regista teatrale lettone Asja Lacis per la rivista Frankfurter Zeitung nel 1925 e che fece da modello a tutte le “Immagini di città” realizzate da Benjamin tra il 1925 e il 1930: «abbiamo trovato il testo originale in Israele», spiega Di Maio, rendendo l’idea della sua perizia editoriale.

Nel 2011 suo figlio Giancarlo ha aperto un’altra sede della libreria, in piazza del Gesù: in tutte e due è possibile trovare libri rari, preziosi, antichi o accuratamente scelti. I nomi degli scrittori e dei titoli pubblicati fanno capire come Dante & Descartes sia un punto di riferimento per l’editoria e per la letteratura napoletana; ma come spiega Di Maio, «noi guardiamo con attenzione a Napoli, non pubblichiamo libri napoletani, ma libri utili per Napoli», come Averno, per cui «ora stiamo lavorando a un’edizione economica».