L’ex presidente della Federazione mondiale di atletica Lamine Diack è stato condannato per corruzione

(Lintao Zhang/Getty per IAAF)
(Lintao Zhang/Getty per IAAF)

Mercoledì il senegalese Lamine Diack, ex presidente della Federazione mondiale di atletica leggera, è stato condannato dal tribunale penale di Parigi a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 500.000 euro per corruzione. Diack, che ha 87 anni, durante il periodo in cui era alla guida della Federazione, avrebbe dato e ricevuto tangenti per nascondere casi di doping di atleti russi e permettere loro di partecipare ai Giochi Olimpici di Londra del 2012 e ai Mondiali di atletica di Mosca del 2013.

Secondo i pubblici ministeri dell’accusa Diack avrebbe chiesto direttamente o indirettamente quasi 3 milioni e mezzo di euro agli atleti per nascondere i loro reati, in modo che potessero continuare a partecipare alle competizioni internazionali. Inoltre, secondo i magistrati, Diack sarebbe stato coinvolto nel finanziamento di circa un milione e trecentomila euro dato dalla Russia a campagne elettorali presidenziali e legislative in Senegal, il paese di Diack, che, in cambio, avrebbe rallentato le verifiche sui casi di doping di atleti russi.

Diack è agli arresti domiciliari da due anni e non è ancora chiaro se dopo la condanna andrà in prigione. Il figlio di Diack, Papa Massata Diack, che è accusato di essere al centro del sistema corruttivo, si è rifiutato di partecipare al processo di Parigi poiché, secondo lui, il tribunale francese non aveva giurisdizione dato che i presunti crimini erano stati commessi in Russia, Qatar, Senegal, Giappone e Turchia.