
A Salt Lake City, nello Utah (Stati Uniti), una donna ha detto che due agenti della polizia hanno sparato a suo figlio tredicenne, che ha la sindrome di Asperger. La donna, che si chiama Golda Barton, ha raccontato di aver chiamato il 911, che negli Stati Uniti è il numero d’emergenza generico, perché il figlio aveva una crisi e di aver specificato che non era armato. Barton ha detto di aver sentito i due agenti, poco dopo essere entrati in casa sua, ordinare al figlio Linden di mettersi a terra e poi di aver sentito il rumore di diversi spari. Il ragazzo, che è stato ricoverato in un ospedale dello Utah, sarebbe stato ferito alla spalla, alle caviglie e all’addome.
Golda Barton ha detto che la violenta crisi del figlio era dovuta una «brutta ansia da separazione» dovuta al fatto che lei avrebbe ripreso a lavorare dopo più di un anno. Martedì durante una conferenza stampa il sergente Keith Horrocks della polizia di Salt Lake City ha detto è in corso un’indagine e che gli agenti pensavano che il ragazzo fosse armato. La polizia però ha confermato di non aver trovato nessuna arma nella casa.
Agenti della polizia di Salt Lake City, nello Utah, negli Stati Uniti, durante un'indagine il 27 giugno 2019 (George Frey / Getty Images)