Tre medici dell’ospedale di Verona sono stati sospesi per le infezioni batteriche nella terapia intensiva neonatale e pediatrica

Ospedale della Donna e del Bambino di Verona, 4 settembre 2020 
(Ansa / Filippo Venezia
Ospedale della Donna e del Bambino di Verona, 4 settembre 2020 (Ansa / Filippo Venezia

Da oggi, 5 settembre, sono sospesi tre medici dell’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento, a Verona, in seguito all’esito della relazione della Commissione regionale sui casi di infezione causati dal batterio Citrobacter koseri nei reparti di terapia intensiva neonatale e pediatrica dell’ospedale, che tra l’aprile 2017 e il luglio 2020 hanno provocato gravi lesioni cerebrali a 5 neonati e la morte di altri 4. La notizia è stata data ieri sera dalla direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUIV), cioè la struttura sanitaria di cui fa parte l’ospedale. I medici sospesi sono la dottoressa Chiara Bovo, direttrice sanitaria dell’Azienda ospedaliera, la dottoressa Giovanna Ghirlanda, direttrice medico della struttura, e il dottor Paolo Biban, direttore della Pediatria.

La Commissione non è stata in grado di stabilire le cause della presenza del batterio ma ne ha rilevato la presenza sui rompigetto di alcuni rubinetti nella terapia intensiva neonatale e in quella pediatrica e sulle superfici interne ed esterne dei biberon utilizzati da due neonati risultati positivi. La Commissione ha rilevato anche carenze igienico-sanitarie, protocolli di sicurezza non rispettati e sottovalutazione del problema: l’ospedale non lo aveva comunicato né alla Regione né ad Azienda Zero – l’ente che amministra la sanità veneta – come avrebbe invece dovuto.

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