Il Pakistan ha bloccato Tinder, Grindr e altre tre app di incontri perché “immorali”

(Joe Raedle/Getty Images)
(Joe Raedle/Getty Images)

L’autorità che si occupa delle telecomunicazioni nel Pakistan (PTA) ha ordinato di bloccare l’accesso a cinque app di incontri, tra cui Tinder, la più popolare app di incontri al mondo, e Grindr, una delle più utilizzate dalle comunità LGBT. Le altre tre app bloccate sono Tagged, Skout e SayHi. L’autorità nei giorni scorsi aveva inviato ai gestori delle app una richiesta di rimuovere i servizi che permettono di organizzare incontri e di “moderare” i contenuti in streaming, «alla luce degli effetti negativi della diffusione di contenuti immorali e indecenti attraverso di esse». In Pakistan, il secondo paese a maggioranza musulmana al mondo dopo l’Indonesia, le relazioni extraconiugali e l’omosessualità sono infatti illegali.

A causa della mancata risposta dei gestori, la PTA ha deciso di bloccare le app, aggiungendo che potrà prendere in considerazione di rimuovere il blocco a condizione che i gestori assicurino il rispetto delle leggi locali. Il blocco arriva dopo che, lo scorso luglio, la PTA aveva bloccato l’app di live streaming Bigo e inviato un avvertimento a TikTok per i contenuti osceni e immorali pubblicati dagli utenti. A giugno l’autorità aveva anche vietato il gioco online PlayerUnknown’s Battle Ground (PUBG), sostenendo che creasse “dipendenza” e che potesse avere un impatto negativo sulla salute psicofisica dei bambini.