L’ex direttrice del carcere di Reggio Calabria è stata arrestata con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa

Immagine del carcere di Reggio Calabria (Google)
Immagine del carcere di Reggio Calabria (Google)

Maria Carmela Longo, attuale direttrice della sezione femminile del carcere di Rebibbia (Roma) ed ex direttrice del carcere San Pietro di Reggio Calabria, è stata arrestata con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L’indagine è stata condotta dal Nucleo investigativo centrale del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e ha riguardato gli anni in cui Longo lavorava a Reggio Calabria.

Secondo i pubblici ministeri che stanno seguendo il caso, Longo sarebbe stata responsabile di «una sistematica violazione delle norme dell’ordinamento penitenziario e delle circolari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria»: in pratica avrebbe garantito favori e concessioni, permesso incontri e fatto eccezioni al regolamento a favore di boss di clan storici mafiosi detenuti nel carcere di San Pietro.

Secondo Repubblica, nell’ordinanza firmata dal gip di Reggio Calabria, Domenico Armaleo, si parla di «detenuti che avrebbero dovuto essere trasferiti rimasti in cella, di relazioni funzionali a scarcerazioni o regimi meno restrittivi garantite da certificati medici opinabili, di inspiegabili permessi e incontri garantiti agli uomini dei clan». Longo, che era stata direttrice del carcere di Reggio Calabria per quindici anni, si trova ora agli arresti domiciliari.