Autostrade per l’Italia ha mandato al governo una sua proposta per rinnovare le concessioni

(ANSA/LUCA ZENNARO)
(ANSA/LUCA ZENNARO)

Sabato pomeriggio Autostrade per l’Italia (Aspi), la società che gestisce quasi 3.000 chilometri di rete autostradale italiana, ha inviato al governo una lettera che contiene una serie di proposte per rinnovare la concessione. Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, infatti, parte della politica ha chiesto la revoca della concessione, accusando la società – e quella che la controlla, Atlantia, che ha come socio di maggioranza la famiglia Benetton – di negligenza sui controlli e la manutenzione.

La lettera di Aspi non è pubblica, ma il suo contenuto è stato riportato dalle principali agenzie di stampa: niente dei dettagli però è certo, e va quindi preso con le molle. Le agenzie dicono che la società ha accettato di fatto tutte le condizioni che erano state poste dal governo, compresa la cessione di quote da parte dei Benetton in modo da non essere più azionisti di riferimento di Atlantia. Ci sarebbe la proposta di un risarcimento allo Stato di 3,5 miliardi di euro per il crollo del ponte Morandi, di un piano di investimenti di diversi miliardi (si parla di una cifra tra i 13 e i 15) e altri sette miliardi di interventi di manutenzione. Non è chiaro esattamente quale sia la proposta sull’abbassamento delle tariffe, per cui il governo vorrebbe arrivare al 5 per cento.

– Leggi anche: Cosa succede tra governo e Autostrade

La maggioranza comunque è ancora divisa su cosa fare. Il Movimento 5 Stelle vorrebbe l’estromissione completa dei Benetton, mentre Italia Viva e il Partito Democratico sono orientati ad accettare la proposta di Aspi, ritenendo troppo complicata e potenzialmente dannosa la revoca completa della concessione. Oggi Repubblica parla di un presunto piano del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per nazionalizzare Aspi.