L’irlandese Paschal Donohoe è stato eletto a sorpresa capo dell’Eurogruppo

(Charles McQuillan/Getty Images)
(Charles McQuillan/Getty Images)

Giovedì pomeriggio Paschal Donohoe, ministro dell’Economia irlandese, è stato eletto nuovo capo dell’Eurogruppo, l’organo dell’Unione Europea che riunisce i ministri dell’Economia dell’eurozona e da cui passano le più importanti decisioni prese dall’Unione in materia economica. Donohoe entrerà in carica lunedì sostituendo il socialista portoghese Mário Centeno. Il suo mandato durerà due anni e mezzo.

Donohoe ha 45 anni, è ministro dal 2017 ed è uno dei leader di Fine Gael, un importante partito di centrodestra. È stato eletto un po’ a sorpresa, dato che almeno all’inizio non aveva il sostegno dei paesi più ricchi e influenti dell’eurozona, cioè Germania, Francia, Spagna e Italia. Nei primi voti avevano infatti appoggiato la ministra dell’Economia spagnola Nadia Calviño, ex alta funzionaria della Commissione Europea e considerata molto vicina al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. Ma nell’elezione del capo dell’Eurogruppo ogni paese dispone di un voto, e alla seconda votazione Donohoe ne ha ottenuti 10 su 19 potendo contare soprattutto sull’appoggio dei piccoli paesi del Nord Europa.

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Politico scrive che l’elezione di Donohoe si può considerare una vittoria per i paesi del Nord, più conservatori dal punto di vista economico; in un’intervista prima della sua elezione Donohoe aveva lasciato intendere di essere scettico sulla nascita di un bilancio dell’eurozona separato da quello dell’Unione Europea, una richiesta che da anni portano avanti i progressisti. Quasi sicuramente nei negoziati dei prossimi mesi sul Fondo per la ripresa e il bilancio pluriennale dell’Unione Europea sarà più sensibile alle richieste dei paesi del Nord che alla fazione che chiede misure più ambiziose, guidata dai paesi che sostenevano un altro candidato (Germania, Francia, Italia e Spagna).