Bayer pagherà fino a 10,9 miliardi di dollari per patteggiare migliaia di cause legate all’erbicida Roundup

(Scott Olson/Getty Images)
(Scott Olson/Getty Images)

La multinazionale farmaceutica Bayer pagherà fino a 10,9 miliardi di dollari (9,7 miliardi di euro) per patteggiare decine di migliaia di cause intentatele negli ultimi anni negli Stati Uniti a causa del Roundup, un erbicida che secondo diverse sentenze fu venduto per anni nonostante si sapesse che era pericoloso per la salute umana (il Roundup è prodotto da Monsanto, che è stata comprata da Bayer).

I 10,9 miliardi verranno usati per risolvere 95mila azioni legali in cui è stato accettato il patteggiamento, altre 30mila azioni legali dove è stato deciso di non accettare l’accordo proposto, e altre cause che potrebbero essere intentate nei confronti di Bayer in futuro. L’accordo non prevede che Bayer ammetta alcuna colpa nella vendita del Roundup, che potrà continuare ad essere venduto.

Il Roundup è stato il primo erbicida a base di glifosato a essere commercializzato ed è tuttora il più usato nel mondo: il suo uso è approvato in 130 paesi su più di cento colture diverse. Fino al 2001 Monsanto ne deteneva il brevetto di produzione, ma da quando è scaduta l’esclusiva la sostanza è stata utilizzata da numerose altre aziende, facendola diventare la più ricorrente negli erbicidi venduti in Europa. Monsanto ha sempre sostenuto che usare Roundup sia sicuro e non causi tumori.

Nel 2015 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inserì il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. La decisione seguì uno studio dell’Agenzia Internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) secondo cui è probabile che il glifosato sia cancerogeno, nonostante non sia provato. Nel 2017 l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) aveva deciso di non classificare il glifosato come sostanza cancerogena perché riteneva che non ci fossero abbastanza prove per sostenerlo.