A Seul, in Corea del Sud, sono state reintrodotte alcune restrizioni dopo un recente picco di contagi

Una dipendente di SK Telecom mostra il funzionamento di un robot che verrà utilizzato per la disinfezione e il controllo della temperatura corporea presso la sede dell'azienda di Seul, il 26 maggio 2020 (Chung Sung-Jun/Getty Images)
Una dipendente di SK Telecom mostra il funzionamento di un robot che verrà utilizzato per la disinfezione e il controllo della temperatura corporea presso la sede dell'azienda di Seul, il 26 maggio 2020 (Chung Sung-Jun/Getty Images)

La Corea del Sud ha introdotto nuove misure di contenimento del coronavirus nell’area metropolitana della capitale Seul, dove vive quasi la metà dei 51 milioni di sudcoreani. Le misure sono state introdotte dopo un recente picco di contagi nel paese, il più alto negli ultimi due mesi: nelle ultime 24 ore sono stati infatti accertati 79 nuovi casi di contagio, un aumento di positivi al virus che non si registrava dal 5 aprile. Il 6 maggio la Corea aveva tolto le restrizioni in tutto il paese quando l’epidemia sembrava ormai sotto controllo.

Nell’area metropolitana di Seul, da domenica 29 maggio e per due settimane musei, parchi e gallerie d’arte rimarranno chiusi e le aziende sono state invitate a reintrodurre lo smart working. Agli abitanti di Seul è stato inoltre sconsigliato frequentare bar, ristoranti e luoghi dove si possono creare assembramenti. Continuerà invece regolarmente la riapertura graduale delle scuole.

Il ministro della sanità Park Neung-hoo ha spiegato che «le prossime due settimane saranno cruciali per prevenire la diffusione dell’infezione nell’area metropolitana». Se queste misure dovessero fallire, ha aggiunto Park, «dovremo tornare al distanziamento sociale»