Il Libano torna alla “Fase 1” dopo un nuovo aumento dei contagi

Un'infermiera davanti al Saint George Hospital di Beirut, in Libano, il 31 marzo 2020 (Daniel Carde/Getty Images)
Un'infermiera davanti al Saint George Hospital di Beirut, in Libano, il 31 marzo 2020 (Daniel Carde/Getty Images)

Il Libano ha deciso ieri un nuovo “blocco totale” di quattro giorni per arginare la diffusione dell’epidemia da coronavirus visto l’aumento dei contagi, più di 100 negli ultimi quattro giorni, soltanto una settimana dopo l’allentamento delle misure di isolamento che era iniziato lo scorso 4 maggio. Dalle 19 (ora locale) di mercoledì fino alle 5 di lunedì rimarranno chiuse tutte le attività commerciali e produttive, tranne le industrie sanitarie, agricole e alimentari. Il ministro dell’Informazione Manal Abdel Samad ha chiarito che inoltre «i cittadini dovrebbero restare a casa ed evitare di uscire tranne casi urgenti».

È stato fatto quindi un passo indietro rispetto alla cosiddetta “Fase 2” a causa di un aumento improvviso dei contagi provocato soprattutto, secondo i media, da una cattiva gestione dei rimpatri di libanesi tornati nel paese in massa nelle ultime settimane. In Libano i casi di contagio rilevati sono ad oggi 870 e 26 i decessi.

Una settimana fa in Libano avevano riaperto i ristoranti (al 30% della loro capacità ricettiva), i barbieri (ma solo per tre giorni a settimana), gli estetisti e i parrucchieri (dal giovedì al sabato). Erano stati riaperti anche i negozi di abbigliamento ed era stato concesso di effettuare passeggiate sui lungomare, ma con l’obbligo di mascherina e di distanziamento fisico. Le scuole medie e superiori invece avrebbero dovuto riaprire dal 28 maggio, ma dopo il nuovo lockdown sembra difficile adesso che gli studenti possano ritornare in classe.