Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto di far cadere le accuse contro Michael Flynn

(Chip Somodevilla/Getty Images)
(Chip Somodevilla/Getty Images)

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto a un tribunale di far cadere le accuse contro Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, che era stato incriminato nel 2017, durante l’inchiesta speciale sull’ingerenza della Russia alle presidenziali del 2016. Dopo varie accuse – fra cui quella di aver mentito all’FBI su due conversazioni con l’allora ambasciatore russo negli Stati Uniti – Flynn si era dichiarato colpevole e aveva accettato di collaborare con le indagini.

Gli avvocati che da mesi seguono la difesa di Flynn hanno chiesto che le accuse vengano ritirate dopo aver scoperto dei documenti che a loro dire dimostrano che l’FBI e i pubblici ministeri avevano condotto in modo scorretto un’interrogatorio nei confronti di Flynn nel 2017. Il Dipartimento di Giustizia ha accettato la richiesta e l’ha inviata oggi al giudice che ha presieduto il caso, Emmet G. Sullivan, che ora dovrà prendere la decisione definitiva.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti è guidato dal procuratore generale William Barr, molto vicino a Trump e già in altri casi molto critico nei confronti dell’indagine sul caso Trump-Russia. Trump ha detto di essere «molto felice» per Flynn e l’ha definito «un uomo innocente», lasciando intendere di essersi speso per far cadere le accuse nei suoi confronti. Già nel 2017 Trump aveva cercato di proteggere Flynn chiedendo all’allora capo dell’FBI James Comey di chiudere le indagini che le autorità federali avevano iniziato a condurre sulle sue relazioni coi russi.

La decisione del Dipartimento di Giustizia è stata definita senza precedenti da diversi analisti e giornalisti. Lo stesso James Comey ha twittato che il Dipartimento «ha perso la ragione».

Flynn è considerato un personaggio chiave nei rapporti fra Trump e la Russia: ancora prima di entrare nell’amministrazione aveva avuto vari contatti col governo russo, e nel 2015 era stato fotografato a una cena di gala a Mosca seduto accanto al presidente russo Vladimir Putin. Flynn era considerato molto vicino a Trump e fu il suo primo consigliere per la sicurezza nazionale, uno degli incarichi più importanti della Casa Bianca. Venne poi licenziato dopo appena tre settimane per via delle numerose accuse nei suoi confronti.