Una canzone dell’Electric Light Orchestra

Stare allegri è nobile, malgrado Jannacci

(Ian Gavan/Getty Images)
(Ian Gavan/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina accountQui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone.

Mr. Blue Sky
Oggi ho iniziato a scrivere questa newsletter che erano le sei del pomeriggio, dopo essere stato tutto il giorno molto con la testa dentro il computer. Stavo scegliendo la canzone, avevo un paio di idee, ho finalmente tirato su la testa e c’era questa luce dorata di tramonto – ma anche da voi c’è sempre il sole queste settimane? – che mi ha detto “e alzati un attimo e butta un occhio fuori”. E insomma, vedi un po’ com’è, mentre guardavo questa cosa meravigliosa e inafferrabile qui fuori – il mondo – dalle mie avvedute casse è uscito questo vecchio pezzo allegro e solatìo.

L’Electric Light Orchestra, allora, quelli duri e puri la sfottevano. E in effetti era facile leggerla come una baracconata circense di pop e archi e sintetizzatori che solo un uso più spensierato del termine permetteva allora di catalogare come “rock”. Però Jeff Lynne – che se l’era inventata Birmingham nel 1970, era un genio della composizione pop e non è mai stato un reato coltivare un’inclinazione all’allegria e ai temi astrospaziali. Tra le altre cose, in un disco doppio del 1977 (prima del botto di “Discovery” Lynne mise una canzone che riassumeva la sua totale mancanza di tormento compositivo, che uscì in singolo il 28 gennaio 1978. Non solo si chiamava “Mr. Blue Sky”, ma lui confessò che gli era stata ispirata dal tempo nuvoloso di una giornata in uno chalet svizzero: devono essere stati momenti tremendi.
Poi la canzone divenne una specie di inno dei tifosi del Birmingham, che la dedicarono a Trevor Francis (era prima che arrivasse alla Sampdoria).

Comincia al piccolo trotto, che mi piace scriverlo pur essendo ignorantissimo di trotto: ma pure di galoppo. E mette giù le sillabe come martellate.
Sun is shinin’ in the sky
There ain’t a cloud in sight
It’s stopped rainin’ everybody’s in the play
And don’t you know
It’s a beautiful new day

A me fa sempre ridere quando dice “running down the avenue” e si sente ansimare dalla corsa.

Jeff Lynne ha 72 anni e fa ancora dischi che si somigliano, ogni tanto c’è qualcosa di buono: ma quel pop-rock astrosinfonico e sottovalutato ha fatto diversi giri ed è diventato precursore di molte cose (molto dei Daft Punk, per esempio). Stare allegri è nobile (malgrado Jannacci): da qui a che arriva la newsletter, stasera, il sole sarà calato: tenetela per domattina.
Mr. Blue, you did it right
But soon comes Mr. Night creepin’ over
Now his hand is on your shoulder
Never mind I’ll remember you this
I’ll remember you this way

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