Da domani in Belgio ci saranno restrizioni simili a quelle italiane per contenere il coronavirus

Bisognerà uscire di casa il meno possibile e i negozi che vendono prodotti non essenziali dovranno chiudere

Al centro la prima ministra belga Sophie Wilmes (EPA/BERT VAN DEN BROUCKE / POOL POOL PHOTONEWS)
Al centro la prima ministra belga Sophie Wilmes (EPA/BERT VAN DEN BROUCKE / POOL POOL PHOTONEWS)

Seguendo l’esempio di altri paesi europei, il Belgio ha stabilito che da mercoledì a mezzogiorno saranno in vigore nuove restrizioni per contenere i contagi da coronavirus (SARS-CoV-2).

Le nuove misure sono simili a quelle in vigore in Italia in questo momento: i cittadini belgi dovranno rimanere a casa e muoversi solo in caso di spostamenti siano essenziali. Potranno andare al lavoro, fare la spesa, andare dal medico, in banca o in altri uffici pubblici. Le attività sportive all’aperto saranno consentite, anche con un familiare o un amico a patto che sia mantenuta la distanza minima di sicurezza. Tutte le forme di aggregazione saranno proibite.

Alle aziende sarà richiesto di fare in modo che i propri dipendenti possano lavorare da casa (il lavoro da casa deve essere considerato la norma, ha detto il Consiglio di sicurezza nazionale). Per tutte le attività che non si possono svolgere da casa, alle aziende sarà richiesto di assicurare che i dipendenti possano svolgere i propri compiti mantenendo tra loro la distanza di sicurezza, anche durante il viaggio verso il luogo di lavoro. Le aziende che non potranno garantirlo dovranno chiudere.

I negozi che vendono prodotti non essenziali dovranno chiudere. I negozi di alimentari, i supermercati, le farmacie, le edicole e le banche invece rimarranno aperti.
L’accesso ai supermercati sarà limitato a una persona per 10 metri quadri: ogni persona potrà rimanere nel supermercato per un massimo di 30 minuti. Scuole e università rimarranno chiuse (era stato già annunciato giovedì scorso, insieme alla chiusura dei bar e dei ristoranti, e ad altri interventi), ma gli asili rimarranno aperti: è una misura pensata in particolar modo per i figli di chi lavora negli ospedali.

Il trasporto pubblico rimarrà attivo ma sarà richiesto ai passeggeri di mantenere una distanza di un metro e mezzo l’uno dall’altro. I confini non saranno chiusi, ma i viaggi all’estero considerati non essenziali saranno proibiti fino alla fine dell’isolamento.
Tutte queste misure saranno in vigore fino al 5 di aprile e la polizia avrà il compito di far rispettare i divieti.