(Claudio Furlan - LaPresse)

Le ultime sul nuovo coronavirus in Italia

I casi registrati sono circa 150, e i morti 3: in diverse regioni del Nord le scuole rimarranno chiuse tutta la settimana

Da giovedì 20 febbraio sono stati individuate in Italia circa 150 persone che hanno contratto il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), che finora ha contagiato 78mila persone in diversi paesi del mondo causando circa 2.400 morti, quasi tutti in Cina, dove ha avuto origine l’epidemia. Al momento ci sono anche tre morti.

In Italia sono state individuate decine di casi in meno di 48 ore. Il numero di contagiati varia di ora in ora e capita che ci siano discrepanze fra i dati regionali e quelli nazionali. Alle 18 di venerdì i contagiati accertati in Italia sono 152, secondo la Protezione Civile. Il dato non collima con i vari conteggi regionali, che secondo le ultime informazioni parlano di 112 casi in Lombardia – dove ieri il presidente della regione ha ammesso la presenza di un «focolaio» di epidemia nella provincia di Lodi – 25 in Veneto, sei in Piemonte, nove in Emilia-Romagna e due nel Lazio (sono due turisti cinesi).

I morti accertati sono tre: un 78enne che abitava in provincia di Padova, una donna di 77 anni trovata morta nella sua abitazione in Lombardia e un’altra donna morta in ospedale a Crema. In tutti i casi le tre persone erano già piuttosto malate.

L’Italia è di gran lunga il paese europeo col maggior numero di contagiati: secondo un elenco costantemente aggiornato dall’agenzia stampa olandese BNO News, il secondo paese più colpito è la Germania con 16 casi.

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Ieri sera il governo ha annunciato un decreto d’urgenza il cui punto principale stabilisce il divieto di entrare e uscire da 11 comuni frequentati dalla maggior parte dei contagiati. Dieci si trovano in Lombardia – Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano – e uno in Veneto: Vo’ Euganeo, il paese in provincia di Padova dove abitava l’uomo di 78 anni morto venerdì sera.

Il decreto dà anche maggiori poteri ai ministri competenti per bloccare alcuni eventi nelle zone vicine ai focolai. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha deciso di rinviare tutte le manifestazioni sportive previste per oggi in Lombardia e Veneto, fra cui anche alcune partite di Serie A (Inter-Sampdoria, Verona-Cagliari e Atalanta-Sassuolo). Tutte le scuole lombarde e le università di varie regioni del Nord sospenderanno le lezioni e gli esami per una settimana.

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunque precisato che al momento «non ci sono gli estremi» per misure ancora più restrittive come sospendere la libera circolazione al confine italiano, che avrebbe «un impatto devastante sull’economia». «Cosa facciamo dell’Italia, un lazzaretto?» si è chiesto retoricamente Conte citando gli ambienti in cui nel Medioevo venivano radunati i malati di peste per separarli dalle persone sane.

Nel frattempo sta continuando la ricerca delle prime persone che hanno portato il coronavirus in Italia. Ieri sera l’Istituto Superiore di Sanità ha fatto sapere che l’uomo di 41 anni tornato di recente dalla Cina che si pensava avesse contagiato il 38enne di Codogno – primo caso di nuovo coronavirus diagnosticato in Italia – è risultato negativo a tutti i test, e dunque non ha mai contratto il coronavirus. Da ieri, inoltre, le autorità sanitarie della Lombardia spiegano che al momento il focolaio in provincia di Lodi non è collegato in alcun modo a quello in Veneto.

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