Il Manchester City è stato escluso per due stagioni dalle competizioni UEFA per aver violato il Fair play finanziario

(Catherine Ivill/Getty Images)
(Catherine Ivill/Getty Images)

Al termine delle indagini della Commissione indipendente di controllo finanziario, la UEFA — l’organo che governa il calcio europeo — ha stabilito l’esclusione del Manchester City dalle sue competizioni per le prossime due stagioni come sanzione per aver violato il Fair play finanziario. La UEFA ha disposto inoltre una multa di 30 milioni di euro al club inglese, che potrà presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Le indagini sulle presunte irregolarità fiscali del City erano iniziate circa un anno fa e hanno riguardato gli stratagemmi usati dal club — di proprietà della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti — per aggirare il regolamento finanziario della UEFA tramite la stipula di ricchi contratti di sponsorizzazione con società vicine o riconducibili alla proprietà, una pratica considerata irregolare.

Se il ricorso che il City presenterà nei prossimi giorni dovesse essere respinto dal TAS di Losanna, la squadra campione d’Inghilterra in carica da due anni, allenata dallo spagnolo Pep Guardiola, non potrà partecipare alla UEFA Champions League nelle stagioni 2020/21 e 2021/22 anche in caso di qualificazione.