La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti

(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
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La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti. Lo ha stabilito venerdì la Giunta per il regolamento del Senato, che ha concesso una deroga ai 30 giorni, in scadenza oggi, entro i quali il Tribunale dei ministri di Catania aveva chiesto che avvenisse il voto.

La proposta è stata approvata grazie al voto decisivo della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, che ha impedito che la conta finisse 6 pari tra maggioranza e opposizione. La maggioranza aveva deciso di votare no alla proposta di deroga sostenendo che, essendo scaduti i termini per votare in Giunta, la questione dovesse essere affrontata nelle prossime settimane, dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna, dato che la prossima settimana proprio a causa delle elezioni c’è una pausa dei lavori del Senato.

Così invece la Giunta voterà a cinque giorni dal voto nelle regionali, una circostanza che secondo il PD potrebbe essere utilizzata da Salvini a suo favore durante la campagna elettorale: la Giunta per le immunità, infatti, quasi sicuramente voterà a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. Dopo il voto della Giunta, comunque, l’autorizzazione a procedere dovrà essere confermata anche dal Senato affinché Salvini possa essere processato.

La scelta di Casellati di votare per la deroga è stata molto criticata dal PD, con il capogruppo Andrea Marcucci che ha scritto su Facebook: «Da oggi è certificato, dai suoi atteggiamenti e dalla sua volontà di esprimersi che la presidente del Senato non è più super partes e ha deciso di entrare, per motivi suoi che riteniamo non sufficienti, di scendere pesantemente nell’agone politico diventando un presidente Senato di parte. La presidente ha gettato la maschera, ha fatto un colpo di mano. La consideriamo una situazione gravissima per il paese».

Casellati ha respinto le accuse del PD, ribadendo la terzietà della sua figura e spiegando come il suo voto sia stato espresso per garantire il corretto funzionamento dei lavori del Senato: «Il presidente non ha votato sulla proposta dell’opposizione circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni. […] Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis), si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato».