21 cadetti sauditi sono stati espulsi dagli Stati Uniti dopo le indagini sull’attentato a Pensacola, in Florida

(Josh Brasted/Getty Images)
(Josh Brasted/Getty Images)

Ventun cadetti sauditi che fanno parte di un programma di addestramento militare negli Stati Uniti sono stati espulsi dalla base militare americana a Pensacola, in Florida, in seguito all’indagine aperta dopo che il cadetto saudita Mohammed Alshamrani aveva sparato e ucciso tre marinai nella base, il 6 dicembre scorso. Non sono accusati di averlo aiutato ma di aver condiviso sui social network post in favore del jihad e pornografia infantile. La decisione è stata presa dal procuratore generale statunitense William Barr, che ha anche detto in conferenza stampa che la sparatoria è stata classificata come un “atto di terrorismo”.

Barr ha spiegato che i cadetti hanno collaborato pienamente all’indagine e che non saranno incriminati negli Stati Uniti ma che potrebbero esserlo nel loro Paese; ha aggiunto che l’Arabia Saudita ha dato un appoggio «completo e totale» e che ha deciso che i cadetti non sarebbero stati più ammessi a far parte dell’aeronautica e della marina reale. I cadetti sauditi che si trovano negli Stati Uniti per un programma di addestramento sono più di 850.

Barr ha anche invitato Apple a sbloccare due iPhone che appartenevano ad Alshamrani, e che potrebbero contenere informazioni importanti per le indagini: uno dei due è stato recuperato dopo che Alshamrani aveva cercato di distruggerlo sparandogli.