
Sono state depositate in Cassazione le firme necessarie per chiedere il referendum contro il taglio del numero dei parlamentari. La riforma costituzionale che proponeva di ridurre di un terzo i parlamentari di Camera e Senato era stata approvata a inizio ottobre con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. La legge doveva entrare in vigore a gennaio ma la richiesta dei senatori, di fatto, l’aveva sospesa. Il termine ultimo per la presentazione in Cassazione sarebbe stato domenica 12 gennaio.
A firmare la richiesta sono stati 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto di 64. Nelle ultime ore c’erano stati diversi problemi nella raccolta delle firme: all’ultimo momento quattro senatori di Forza Italia, vicini alla corrente di Mara Carfagna, avevano deciso di ritirarsi. La consegna, prevista nella mattinata di oggi, era dunque slittata: poi è arrivato l’appoggio di alcuni senatori della Lega.
I senatori hanno potuto avanzare la loro richiesta perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale: se una riforma non ottiene una maggioranza di due terzi da ciascuna delle due camere nel voto finale si hanno tre mesi di tempo per chiedere che sia sottoposta a referendum; servono le firme di un quinto dei membri di una delle due camere – per i senatori la soglia è di 64 – 500.000 elettori o 5 consigli regionali. Se dalla Cassazione non saranno riscontrati problemi nella richiesta ci sarà il referendum.
L'aula della Camera dei deputati (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)