Un romanzo fatto come una sequenza di racconti i cui protagonisti non si conoscono, ma si sfiorano, in modo più o meno evidente, in diversi aeroporti: seguendoli uno dopo l'altro si fa un giro del mondo. La cosa in cui Szalay è molto bravo è raccontare molto dei suoi personaggi pur parlando di ciascuno solo per poche pagine.
Le storie di mia zia (e di altri parenti) – 166 pagine
di Ugo Cornia
Una raccolta di brevissime storielle e aneddoti familiari e locali (di tutti i posti in cui ha vissuto la famiglia dell'autore, principalmente la provincia di Modena), alcuni dei quali particolarmente spassosi, specialmente se già si conosce Ugo Cornia.
Eccone una, per farvi capire il genere:
«Mio bisnonno Francesco Bacchetti era notaio a Porretta Terme e doveva occuparsi anche degli altri comuni intorno a Porretta. Un giorno dovette andare a Granaglione perché c'era un vecchio che doveva fare un atto. Quando arrivò là, trovata la casa, questo vecchio era seduto davanti al fuoco, con tutta una coperta intorno, e era come malato. Allora mio bisnonno gli disse "Ma cosa avete, cosa vi è successo?" e la figlia gli ha detto "Ma sa, signor dottore, siccome lei doveva venire l'abbiamo convinto a lavarsi la faccia, per rispetto, che erano dodici anni che non si lavava, e allora adesso si sente poco bene"».
In Ungheria fu un caso letterario, quando venne pubblicato nel 1988. È un romanzo in versi e racconta una storia d'amore, dall'inizio alla fine. La trama è molto semplice: un uomo e una donna si conoscono, si innamorano e hanno un figlio, ma poi lei lascia lui perché non vuole sentirsi proprietà di un uomo.
Natale è passato ma è ancora il periodo adatto per leggere racconti natalizi come questi.
Poi se siete di quelli che considerano i libri, tra le altre cose, come oggetti da collezionare, uno scritto dalla prima donna che vinse il premio Nobel per la letteratura dovete leggerlo.
Josephine Yole Signorelli, nota col nome d'arte di Fumettibrutti e nata nel 1991, è una dei giovani autori di fumetti italiani che più si sono fatti notare ultimamente. Questo è il suo secondo libro ed è autobiografico: racconta la sua adolescenza di giovane donna trans, prima di iniziare il proprio percorso di transizione.
La storia di una anziana balia russa a servizio di una famiglia aristocratica, tra la Prima guerra mondiale e una fuga in Francia dopo la Rivoluzione d'Ottobre.
È una raccolta di racconti che sono storie di fantasmi, ma molto contemporanee e quindi diverse da quelle che si trovano in giro abitualmente. Non sono da spaventarsi, ma da sentire come uno spiffero dietro il collo sì.
Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro – 106 pagine
di Massimo Montanari
Vi siete mai chiesti chi e come abbia inventato la pasta? In questo agile libretto uno degli studiosi di storia dell’alimentazione più importanti al mondo ricostruisce la storia degli spaghetti al pomodoro e nel farlo dice tante altre cose sugli italiani. Qui ne potete leggere un estratto.
Ernaux è un'autrice di brevi libri autobiografici che in Italia è stata "riscoperta" negli ultimi anni: questo libro, uscito quest'anno, è del 2000. Racconta la storia del suo aborto clandestino.
Nell'inverno del 1974 il regista tedesco Werner Herzog camminò da Monaco di Baviera a Parigi, per andare a trovare un'anziana amica malata: una specie di pensiero magico aveva fatto credere a Herzog che l'amica sarebbe sopravvissuta grazie alla sua impresa.
Il libro è un diario che la racconta e insieme mostra un'Europa rurale che da allora è sicuramente cambiata e già allora faceva una vita diversa da quella delle città.
Dimmi come va a finire. Un libro in quaranta domande – 96 pagine
di Valeria Luiselli
Negli ultimi anni la scrittrice messicana Luiselli ha lavorato come interprete nei tribunali che prendono in carico le richieste di asilo dei bambini che arrivano negli Stati Uniti dall'America centrale e meridionale come migranti.
Le 40 domande del titolo sono quelle che vengono fatte a questi bambini (la prima è «Per quale motivo sei venuto negli Stati Uniti?») e Luiselli le usa come spunto per riflettere sulla natura dei legami familiari, sull'infanzia, la comunità e soprattutto sull'identità e il senso d'appartenenza.
Un titolo (come quello del libro precedente) adatto per la fine dell'anno.
Di questo romanzo, molto intenso e coinvolgente nonostante la brevità, è meglio non dire molto sulla trama perché racconta una di quelle storie in cui ci sono diversi colpi di scena.