I saldi invernali iniziano tra il 4 e il 5 gennaio

In quasi tutte le regioni italiane: a cambiare dall'una all'altra è la data in cui finiscono

Persone in fila davanti a un negozio in occasione della prima giornata di saldi invernali a Milano, il 5 gennaio 2016 (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Persone in fila davanti a un negozio in occasione della prima giornata di saldi invernali a Milano, il 5 gennaio 2016 (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Stanno per arrivare i saldi invernali, nonostante da qualche anno molte persone approfittino degli sconti disponibili prima di Natale, quelli del cosiddetto Black Friday. I saldi cominceranno tra il 4 e il 5 gennaio in quasi tutte le regioni italiane; a variare da una regione all’altra saranno le date di fine saldi. In gran parte d’Italia comunque finiranno tra fine febbraio e inizio marzo.

Le date dei saldi invernali, regione per regione:

Abruzzo: 4 gennaio – 4 marzo
Basilicata: 5 gennaio – 1 marzo
Calabria: 4 gennaio – 3 marzo
Campania: 4 gennaio – 3 marzo
Emilia-Romagna: 5 gennaio – 5 marzo
Friuli Venezia Giulia: 4 gennaio – 31 marzo
Lazio: 4 gennaio – 15 febbraio
Liguria: 4 gennaio – 17 febbraio
Lombardia: 4 gennaio – 5 marzo
Marche: 4 gennaio – 1 marzo
Molise: 5 gennaio – 5 marzo
Piemonte: 4 gennaio – 29 febbraio
Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio
Sardegna: 4 gennaio – 4 marzo
Sicilia: 2 gennaio – 15 marzo
Toscana: 4 gennaio – 3 marzo
Umbria: 5 gennaio – 4 marzo
Valle D’Aosta: 5 gennaio – 31 marzo
Veneto: 4 gennaio – 28 febbraio
Trentino-Alto Adige: 4 gennaio – 15 febbraio (per i comuni nelle zone di Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina, Merano e Burgraviato, Valle Isarco e Alta Valle Isarco, Val Pusteria e Val Venosta); 15 febbraio – 14 marzo (per i comuni di Tires, Castelrotto, Renon Ortisei, Santa Cristina, Selva Gardena, Renon, Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia, Corvara, Stelvio, Maso Corto, Resia, San Valentino alla Muta).

Perché i saldi si chiamano così?
I saldi sono le vendite a prezzi ridotti nel settore dell’abbigliamento che in Italia si fanno due volte ogni anno, dopo le feste natalizie e ai primi di luglio. La parola “saldo” è tipica dal lessico commerciale e sta a indicare la differenza tra le entrate e le uscite, positiva o negativa: i “saldi” sono quindi la vendita dei capi che non sono stati venduti in negozio alla fine della stagione.

– Leggi anche: Persino Bloomberg critica il Black Friday

Le prime leggi sui saldi risalgono al periodo fascista, durante il quale furono introdotte due categorie di vendite speciali: le “vendite straordinarie” e le “vendite di liquidazione”. I commercianti potevano scegliere liberamente il periodo dell’anno in cui fare le vendite straordinarie. Una legge del 1980 stabilì poi che fossero le Camere di commercio a definire i periodi dell’anno, al massimo due, in cui si potevano tenere i saldi, e decise che non potevano durare più di quattro settimane.

La pubblicità non poteva essere “ingannevole” e il venditore aveva l’obbligo di dimostrare, in caso di controlli, che aveva effettivamente fatto gli sconti promessi rispetto ai prezzi precedenti. Nel 1998 ci fu un nuovo intervento sulle date, stabilendo che fossero le singole regioni a decidere quando iniziare i saldi.

Alcuni consigli per evitare fregature
I negozi devono rispettare alcune regole per fare i saldi:
– Il prezzo originale di ogni prodotto in saldo deve essere sempre indicato in modo chiaro e inequivocabile, vicino alla percentuale di sconto e al prezzo scontato.
– Le merci in saldo devono essere tenute in zone separate rispetto a quelle non in saldo, in modo che i clienti non confondano i capi non in saldo con quelli scontati.