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  • Lunedì 2 dicembre 2019

Il carnevale di Aalst non vuole più essere “patrimonio dell’umanità”

L'UNESCO aveva criticato la presenza di un carro antisemita all'ultima edizione, il sindaco allora ha chiesto che l'evento venga escluso dai patrimoni protetti

 (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)
(AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

Uno degli eventi più conosciuti della città di Aalst, in Belgio, è il carnevale che si celebra per tre giorni prima della Quaresima e che attira ogni anno fino a 100mila visitatori. Il carnevale di Aalst nel 2010 è stato inserito nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dall’UNESCO, che sono stati annunciati per la prima volta nel 2004, in aggiunta ai più noti luoghi fisici patrimonio dell’umanità. Domenica, però, il sindaco della città ha annunciato la sua intenzione di rinunciare al riconoscimento, dopo le critiche di antisemitismo ricevute anche dall’UNESCO per un carro che aveva sfilato nell’ultima edizione del carnevale.

Tra i carri allegorici che avevano sfilato nell’ultima edizione del carnevale di Aalst, a marzo, ce n’era uno che rappresentava due persone ebree in maniera razzista, riprendendo i noti stereotipi promossi dagli antisemiti e che hanno giustificato le persecuzioni contro gli ebrei: i due grossi fantocci che erano stati costruiti sul carro avevano nasi adunchi e sedevano su pile di banconote. Il carro era stato duramente condannato come antisemita da parte dell’UNESCO, della Commissione Europea e delle associazioni ebraiche, e la prossima settimana una commissione dell’UNESCO si sarebbe dovuta riunire per decidere se togliere il riconoscimento ad Aalst.

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Domenica, però, il sindaco di Aalst, Christoph D’Haese, ha anticipato la decisione dell’UNESCO dicendo che, dopo aver ricevuto varie “lamentele grottesche” per il carro, avrebbe rinunciato al riconoscimento. «Era chiaro che ce ne saremmo dovuti andare, quindi ci siamo tenuti l’onore di andarcene per nostra scelta», ha detto D’Haese. Il sindaco ha motivato la decisione dicendo che imporre limiti a ciò che può essere rappresentato o no sui carri toglierebbe l’essenza stessa del Carnevale della città, in cui non sono mancati altri episodi controversi, come quando alcune persone avevano sfilato impersonando politici del partito di destra Nuova Alleanza Fiamminga, vestiti con uniformi naziste.

Hans Knoop, rappresentante del Forum belga delle organizzazioni ebraiche, ha detto ad Associated Press che il sindaco non ha voluto collaborare nell’affrontare la questione, e ha detto che spera che la rinuncia a far parte dei patrimoni dell’UNESCO non sia un modo per permettere che eventi simili accadano anche durante la prossima edizione del Carnevale. D’Haese, invece, ha risposto dicendo che non si può limitare l’umorismo e ha detto che sarà “inevitabile” che ci siano momenti di ridicolizzazione degli ebrei alla prossima edizione, definendo molto pericoloso il fatto che ci siano persone che vogliono decidere «di cosa si può ridere».