Il New York Times ha scritto che in quel periodo il miliardario avrebbe utilizzato ecstasy, funghi allucinogeni e molta ketamina

L’uso di sostanze da parte di Elon Musk in campagna elettorale

Arrivavano dal creatore di un portale per la vendita di armi e stupefacenti sul dark web: il ministro si è dimesso

Una grossa donazione di Bitcoin ha messo nei guai il ministero della Giustizia ceco

È il paese d'Europa con le posizioni più critiche nei confronti di Israele e più solidali con i palestinesi, per ragioni storiche e culturali

Su Israele e Palestina, la Spagna è diversa

Nella guerra civile tra giunta militare e ribelli appoggia un po' gli uni e un po' gli altri, ma alla fine soprattutto se stessa

Il doppio gioco della Cina in Myanmar

I tagli alla spesa pubblica per l’amministrazione Trump hanno prodotto confusione e malcontento, e scarsissimi risultati

Cosa si lascia dietro Elon Musk

Nel canton Vallese i detriti che hanno distrutto il paese di Blatten ora bloccano il fiume Lonza

In Svizzera dopo il crollo del ghiacciaio può esondare un fiume

Sono stati pubblicati grazie a un disertore: riguardano soltanto due divisioni e confermano che le perdite sono alte

I primi dati affidabili sui soldati russi uccisi in Ucraina

Prevede 60 giorni di interruzione della guerra, in cambio della riconsegna di ostaggi, senza garanzie sul futuro

La nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza non sembra risolutiva

Lo ha permesso un tribunale d’appello, il giorno dopo il blocco che li aveva giudicati illegittimi

Parte dei dazi di Trump è tornata in vigore

Se avete pensato giallo siete in buona compagnia, ma un po' fuori strada

Di che colore è il Sole

Oltre a infastidirci d'estate e a trasmettere malattie hanno un ruolo importante in molti ecosistemi, e se sparissero sarebbe probabilmente un guaio

A cosa servono le zanzare?

Non più di tanto, scrive il New York Times: trasportano molti batteri, ma non più di quelli che si trovano su altri oggetti con cui entriamo in contatto ogni giorno

È importante togliersi le scarpe in casa?

<p>Dalla metà di ottobre in Libano, in particolare nella capitale Beirut, ci sono proteste contro il governo e scontri tra manifestanti e polizia. Le manifestazioni sono state raccontate dai giornali come le più grandi degli ultimi anni, e non si sono fermate né dopo l&#8217;approvazione di alcune riforme, né dopo le dimissioni del primo ministro Saad al-Hariri, che era alla guida di un governo di unità nazionale.</p>
<p>Mercoledì 13 novembre il presidente del Libano Michel Aoun ha parlato in televisione chiedendo ai manifestanti di «tornare a casa» e di porre fine alla loro rivolta: ha parlato di una «catastrofe», se le proteste fossero proseguite, e ha fatto capire che le persone scontente farebbero meglio a emigrare, se la gestione del paese non va loro bene. Aoun ha infine detto che un governo integralmente tecnico, come chiesto dai manifestanti, non potrebbe funzionare e dovrebbe dunque includere anche delle figure politiche. Dopo l&#8217;intervista, e dopo che un funzionario locale di un partito politico libanese <a href="https://www.ilpost.it/2019/11/13/libano-ucciso-manifestante-proteste/">è stato ucciso</a> da un soldato mentre protestava, i manifestanti sono scesi di nuovo per le strade di tutto il Libano. Le manifestazioni sono state per lo più pacifiche, ma in alcune zone ci sono stati scontri con la polizia e con alcuni sostenitori di Aoun.</p>

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<p>Nel frattempo, per evitare la fuga di capitali, le banche libanesi hanno imposto forti restrizioni sui trasferimenti finanziari all&#8217;estero e sui prelievi in ​​dollari statunitensi. Le banche, poi, già chiuse a metà ottobre durante la prima ondata di proteste, sono state chiuse di nuovo almeno fino a giovedì per uno sciopero dei dipendenti, preoccupati per la loro sicurezza. Il ministro dell&#8217;Istruzione ha deciso la chiusura anche di scuole e università e in molti ospedali, per venerdì, è previsto uno sciopero del personale.</p>
<p>Il Libano è un paese in profonda crisi economica, in cui il debito pubblico – pari a circa 86 miliardi di dollari – corrisponde al 150 per cento del prodotto interno lordo. Le proteste <a href="https://www.ilpost.it/2019/10/19/cosa-sta-succedendo-in-libano/">erano iniziate</a> contro il piano del governo di imporre nuove tasse su diversi beni e servizi, tra cui il tabacco, la benzina e le telefonate fatte via internet: il governo aveva infatti proposto una tassa di circa 20 centesimi di euro al giorno per le chiamate vocali, fatte ad esempio su WhatsApp. La proposta era poi stata ritirata, ma le proteste non si erano fermate. Dopo dieci giorni, il primo ministro Saad al-Harir, che da inizio anno guidava un governo di unità nazionale di cui facevano parte tutti i principali partiti, aveva approvato alcune riforme che includevano un taglio del 50 per cento degli stipendi percepiti dai membri del governo e dai parlamentari, la riduzione dei benefici garantiti a diversi funzionari statali e l’approvazione del bilancio per il 2020 con un deficit dello 0,6 per cento e senza l’introduzione di nuove tasse. Le misure non avevano però fermato i manifestanti, che avevano continuato a protestare in diverse città del Libano.</p>
<p>Lo scorso 29 ottobre Saad al-Hariri aveva dunque annunciato le sue <a href="https://www.ilpost.it/2019/10/29/il-primo-ministro-libanese-saad-hariri-ha-annunciato-le-sue-dimissioni/">dimissioni</a> e il paese è ancora senza un governo. Hezbollah, gruppo radicale sciita presente soprattutto nel sud del Libano e considerato terroristico da diversi paesi, vorrebbe che Hariri fosse di nuovo primo ministro. Ma Hariri ha affermato che sarebbe disposto a tornare solo se messo in grado di formare un governo di tecnici in grado di salvare la situazione e di ricevere il sostegno internazionale: «Questo governo dovrebbe riflettere un equilibrio politico, ma attraverso degli specialisti, non attraverso i tradizionali candidati politici che di solito entrano nei governi», ha detto una fonte vicina ad Hariri <a href="https://www.reuters.com/article/us-lebanon-protests-idUSKBN1XN134?taid=5dcbe25c0f87d50001bc6be7&amp;">citata</a> da <em>Reuters</em>.</p>

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Saad al-Hariri

Una manifestante a Jal el-Dib, nord di Beirut, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hassan Ammar)

Libano

<p>Proteste a Khaldeh, a sud di Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hussein Malla)</p>


<p>Proteste a Jal el-Dib, nord di Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hassan Ammar)</p>


<p>Proteste antigovernative a Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Bilal Hussein)</p>


<p>Il blocco di una strada a Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Bilal Hussein)</p>


<p>Soldati a Jal el-Dib, nord di Beirut, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hassan Ammar)</p>


<p>Proteste vicino al parlamento di Beirut, 13 novembre 2019 (AP Photo/Bilal Hussein)</p>


<p>I manifestanti antigovernativi lanciano pietre contro l'auto di un sostenitore del presidente Michel Aoun, Jal el-Dib, nord di Beirut, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hassan Ammar)</p>


<p>I manifestanti antigovernativi bloccano una strada che porta al palazzo presidenziale di Baabda, a est di Beirut, 13 novembre 2019 (AP Photo/Bilal Hussein)</p>


<p>Un manifestante prepara le barricate a Khaldeh, a sud di Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Hussein Malla)</p>


<p>Proteste a Beirut, Libano, 13 novembre 2019 (AP Photo/Bilal Hussein)</p>


Nonostante l'approvazione di alcune riforme e le dimissioni del primo ministro Saad al-Hariri: il paese è attualmente senza un governo 

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano

Le proteste in Libano non si fermano