I nuovi biglietti contro il bagarinaggio online

Un nuovo tipo di codici a barre introdotti da Ticketmaster promette di risolvere un grosso problema di eventi e concerti, ma potrebbe crearne di nuovi

I Black Keys in concerto a New York il 15 ottobre. (Steven Ferdman/Getty Images)
I Black Keys in concerto a New York il 15 ottobre. (Steven Ferdman/Getty Images)

Da alcuni mesi la società statunitense che gestisce la vendita dei biglietti di gran parte degli eventi sportivi e musicali, Ticketmaster, ha adottato un sistema sperimentale per eliminare il problema delle truffe nel cosiddetto secondary ticketing, cioè il mercato secondario online dei biglietti. Il sistema di chiama SafeTix e finora è stato utilizzato per i biglietti delle partite della NFL, il campionato di hockey nordamericano, e per alcuni concerti selezionati. Recentemente però c’è stato un grosso guaio legato ai biglietti a un concerto della band rock dei Black Keys nel quale è stato utilizzato SafeTix, guaio che ha attirato molte attenzioni e soprattutto critiche sul sistema, la cui efficacia comunque è fortemente sostenuta da Ticketmaster.

SafeTix è piuttosto semplice: è un sistema che aggiorna periodicamente, a intervalli regolari di 15 secondi, il codice a barre associato a ciascun biglietto. Per usarlo, quindi, bisogna aprirlo sull’app dedicata di Ticketmaster e farlo passare sotto gli appositi lettori ottici all’ingresso del luogo dell’evento. L’aggiornamento continuo del codice a barre serve a evitare che i biglietti siano salvati attraverso gli screenshot, cioè le “fotografie dello schermo” molto immediate da fare con gli smartphone. È infatti uno dei metodi più utilizzati per le truffe nel secondary ticketing: l’immagine dello stesso biglietto viene spedita a più persone, che si ritrovano poi all’evento con un biglietto non funzionante perché già usato da qualcun altro. Ovviamente, con SafeTix non funzionano più nemmeno le copie stampate del biglietto.

Con SafeTix, i biglietti saranno ancora trasferibili: ma bisognerà farlo inviando il biglietto tramite email o numero di telefono attraverso l’app di Ticketmaster, che terrà quindi traccia di tutti i cambi di nominativo. Oltre che per limitare le truffe, quindi, è anche un sistema adottato da Ticketmaster per mantenere il controllo totale del biglietto dalla sua emissione fino al suo utilizzo, cosa che permette tra le altre cose la raccolta di dati e informazioni più specifiche sull’utilizzo del biglietto, e la possibilità di inviare ai clienti continui aggiornamenti e promozioni relative, per esempio, ai punti ristoro del palazzetto o al merchandise in vendita, fonti di introiti sempre più importanti per eventi sportivi e musicali. Ticketmaster progetta di fare entrare a pieno regime SafeTix nel 2021, e di renderlo compatibile con l’app Apple Wallet a breve.

I più arrabbiati dall’introduzione di SafeTix sono stati i siti di secondary ticketing come StubHub, SeatGeek o ViaGogo, estesamente accusati negli ultimi anni di pratiche scorrette o poco trasparenti nella rivendita online dei biglietti, che spesso raggiungono cifre altissime. Contro la pratica del secondary ticketing si sono espressi organizzatori di concerti e artisti, e nel mondo sono state adottate leggi e multe apposite. Ma molte critiche sono state rivolte negli anni anche a Ticketmaster, che negli Stati Uniti ha assunto quella che secondo molti è ormai una posizione di monopolio sul settore, e che c’è chi teme sarà ulteriormente accentuata dall’introduzione di SafeTix. Ticketmaster è presente anche sul mercato italiano, dove però ha una fetta di mercato molto più limitata.

Di fatto SafeTix non elimina il mercato secondario dei biglietti, che continua a essere possibile – seppur più macchinoso e più controllato – con il trasferimento dei biglietti all’interno dell’app. Dovrebbe però, dice Ticketmaster, dare più garanzie a chi compra il biglietto sull’autenticità dello stesso: SafeTix è stato infatti integrato con le principali piattaforme di rivendita dei biglietti. Potenzialmente però, controllando tutto il ciclo di vita del biglietto, TicketMaster avrebbe anche la possibilità di vietarne la rivendita: ed è quello che ha fatto in occasione di un concerto dello scorso settembre dei Black Keys a Los Angeles.

Era la prima data del tour, e per questo era stata organizzata in un piccolo club da poco più di 2.000 posti con i biglietti al prezzo ribassato di 25 dollari, venduti attraverso il fan club della band. Per il concerto, Ticketmaster ha utilizzato il sistema SafeTix ma proibendo la rivendita dei biglietti: un comunicato dei Black Keys ha spiegato che serviva a mantenere bassi per tutti i prezzi dei biglietti, evitando rivendite a cifre astronomiche per via della limitata capienza del locale. Evitare che i biglietti di eventi limitati come questo finissero online al prezzo centinaia di dollari è da sempre uno dei problemi principali dei siti che si occupano della loro vendita ufficiale.

Sul luogo del concerto dei Black Keys, però, alcune centinaia di persone hanno avuto problemi con i biglietti. Secondo Pollster, un sito specializzato del settore discografico, dei 2.050 biglietti venduti da Ticketmaster 1.645 sono stati scansionati agli ingressi come validi, e 405 sono invece stati letti come non validi (oltre a questi, c’erano tra i 200 e i 300 biglietti omaggio). Secondo Pollstar, la maggior parte dei fan i cui biglietti sono stati riconosciuti come non validi sono potuti entrare con l’assistenza dello staff del locale. Secondo Ticketmaster alla fine il 97 per cento dei biglietti venduti è stato usato per assistere al concerto.

Ma il guaio al concerto dei Black Keys ha portato l’attenzione su SafeTix, e in molti si sono lamentati che il divieto sulle rivendite dei biglietti non era stato comunicato con sufficiente chiarezza. È anche la posizione di StubHub, che ha detto di aver rivenduto 542 biglietti per il concerto, e di aver offerto il rimborso più un credito di 100 dollari a chi alla fine non è riuscito a entrare (non è chiaro quanti siano stati). Alcuni dirigenti del settore del secondary ticketing hanno addirittura dettoBillboard che l’intero guaio è stato una trovata pubblicitaria di Ticketmaster per far parlare di SafeTix. «Non siamo così intelligenti», è stata la risposta di Ticketmaster, che ha smentito questa ricostruzione.

Billboard ha ipotizzato che i biglietti per il concerto dei Black Keys venduti sui mercati secondari possano essere stati un migliaio, con prezzi fino a otto volte quello originale. Significa una somma complessiva tra i 70mila e i 175mila dollari. L’incasso ufficiale dei biglietti è stato invece di circa 50mila dollari: significa che, potenzialmente, ci hanno guadagnato di più i rivenditori secondari rispetto a Ticketmaster e la band. È un caso limite, visto che in caso di concerti “normali” in palazzetti o stadi i biglietti venduti sul mercato secondario sono, in proporzione, molti meno. Ma è ormai normale che nei concerti degli artisti più importanti e seguiti ci sia una percentuale di pubblico che ha pagato il proprio biglietto molto più di quanto stabilito dallo stesso artista, d’accordo con l’organizzatore del concerto.