La catena di grandi magazzini di lusso Barneys New York venderà le sue azioni a una società di moda e a una banca di investimenti

(Drew Angerer/Getty Images)
(Drew Angerer/Getty Images)

La catena di grandi magazzini di lusso Barneys New York, in difficoltà da tempo e in amministrazione controllata da quest’estate, ha raggiunto un accordo per vendere le sue azioni alla società Authentic Brands Group – che gestisce, tra gli altri, i marchi Corso Como, Volcom e Juicy Couture – e alla banca di investimenti B. Riley Financial, per 271 milioni di dollari (244 milioni di euro). Le difficoltà di Barneys che hanno portato all’amministrazione controllata sono legate ai rapporti con i creditori e prima ancora all’aumento degli affitti dei negozi e al calo delle vendite. La vendita si concluderà a meno che entro il 22 ottobre non arrivi un’offerta migliore: in quel caso si terrà un’asta per la vendita delle azioni il 24 ottobre. Senza altre offerte e se l’accordo con Authentic Brands Group e B. Riley Financial non dovesse poi concludersi, Barneys sarà costretta a chiudere.

Il primo negozio di Barneys venne fondato a New York nel 1923: era un modesto negozio di vestiti da uomo con molti sconti e offerte, che negli anni si ingrandì e si trasformò nel posto frequentato dagli appassionati di moda, quello dove trovare le novità del momento e gli stilisti più interessanti. Contribuì a portare la raffinata moda sartoriale europea negli Stati Uniti; fu per esempio Barneys a far conoscere Armani agli americani. È citato in libri, film e serie tv come FriendsSeinfeld e soprattutto Sex and the City: in una puntata il personaggio di Carrie Bradshaw dice che «se ti comporti bene e lavori duro, poi vai a fare shopping da Barneys: è la migliore ricompensa che c’è».