Un giudice thailandese si è sparato dopo aver emesso una sentenza in tribunale

(Google Maps)
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Un giudice thailandese si è sparato al petto in un tribunale provinciale a Yala, nel sud della Thailandia, dopo aver assolto cinque uomini accusati di omicidio e di possesso di armi da fuoco per mancanza di prove. Il giudice, Khanakorn Pianchana, è stato portato in ospedale e operato; il Bangkok Post ha scritto che le ferite non erano mortali, al momento è ricoverato in terapia intensiva in un ospedale a Yala.

I giornali locali scrivono che il giudice avrebbe cercato di uccidersi per l’interferenza di giudici suoi superiori: gli avrebbero ordinato di modificare la sentenza dichiarando gli imputati colpevoli, cosa che avrebbe comportato la condanna a morte per tre di loro e il carcere per gli altri due. Sui social network è circolato molto un messaggio che la stampa ha attribuito a Pianchana, in cui denuncia le pressioni dei superiori: «in questo momento, altri colleghi dei tribunali di primo grado di tutto il Paese stanno ricevendo il mio stesso trattamento. Non posso mantenere il mio voto professionale e preferisco morire che vivere senza onore». Un portavoce della magistratura ha detto al Bangkok Post che Pianchana aveva problemi personali ma Piyabutr Saengkanokkul, segretario generale del Partito del Futuro Nuovo, ha spiegato che Pianchana aveva provato a denunciare il sistema giudiziario a inizio settembre.