L’imprenditore del settore eolico Vito Nicastri è stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa

(ANSA/FERMO IMMAGINE DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA)
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Vito Nicastri, imprenditore siciliano con grossi interessi nel settore eolico, è stato condannato a 9 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, in un processo svolto con rito abbreviato al tribunale di Palermo. Nicastri era stato arrestato lo scorso giugno: secondo l’accusa, aveva intrattenuto rapporti economici con alcune cosche mafiose e principalmente con Matteo Messina Denaro, il più importante latitante mafioso ancora in vita, a cui Nicastri era considerato molto vicino.

Di Nicastri si era parlato mesi fa perché, insieme all’imprenditore genovese Francesco Paolo Arata, era stato accusato di aver corrotto dei funzionari pubblici della regione Sicilia. Arata, sospettato di essere una specie di tramite tra Nicastri e la politica, era stato a sua volta accusato di aver pagato una tangente di 30mila euro al senatore leghista Armando Siri in cambio dell’approvazione di una norma legata alla costruzione di impianti eolici. Per quello scandalo, Siri si era dimesso da sottosegretario.