C’è un nuovo “nero più nero del mondo”

È un materiale che riflette dieci volte meno luce di qualsiasi altro, ed è stato scoperto dai ricercatori del MIT un po' per caso

Il diamante esposto alla Borsa di New York ricoperto dal nuovo materiale (R. Capanna, A. Berlato, A. Pinato/MIT)
Il diamante esposto alla Borsa di New York ricoperto dal nuovo materiale (R. Capanna, A. Berlato, A. Pinato/MIT)

Un gruppo di ricercatori del MIT, il Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca al mondo, ha scoperto un nuovo materiale che è stato definito “il più nero al mondo”. Il nuovo materiale assorbe infatti il 99,995 per cento della luce, più di qualsiasi altro materiale esistente al mondo e più del “Vantablack”, il colore fino a oggi considerato “il più nero” che c’è, che assorbe il 99,965 per cento della luce. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica ACS-Applied Materials and Interfaces e il nuovo colore si può vedere in questi giorni in una mostra allestita alla Borsa di New York chiamata “The Redemption of Vanity”, in cui l’artista Diemut Streb ha rivestito un diamante giallo di 16,78 carati e dal valore di 2 milioni di dollari con uno strato del nuovo colore. Il diamante, che di norma è molto brillante, ricoperto con il colore scoperto dal MIT risulta quasi indistinguibile dallo sfondo nero su cui è posto.

La ricerca è stata condotta da Brian Wardle, professore di aeronautica e astronautica al MIT, e Kehang Cui, ex ricercatore del MIT e ora professore alla Shanghai Jiao Tong University, ma la scoperta non è stata fatta in modo intenzionale.

I ricercatori stavano infatti cercando di coltivare nanotubi di carbonio allineati (cilindri microscopici formati dagli atomi di carbonio) sulla superficie di un foglio di alluminio, per testare le proprietà termiche e di conduttività elettrica di questi materiali. Quando l’alluminio viene esposto all’aria, vi si forma uno strato di ossido che agisce come isolante e impedisce la conduttività. Per questo motivo i ricercatori hanno utilizzato del sale per rimuovere lo strato di ossido e poi hanno trasferito il foglio di alluminio in un ambiente privo di ossigeno, per evitare che si ossidasse nuovamente, e lo hanno posto in un forno per coltivare i nanotubi di carbonio. Rimuovendo lo strato di ossido i ricercatori hanno scoperto di riuscire a coltivare i nanotubi a una tempera più bassa di 100 gradi rispetto al normale. La loro ricerca, però, li ha portati a fare anche una scoperta inaspettata: il materiale risultante da questa operazione era di un colore nero particolarmente intenso, così i ricercatori hanno deciso di farlo analizzare per valutarne il grado di assorbimento della luce circostante.

«Generalmente coltiviamo diversi tipi di nanotubi di carbonio, e questi sono tutti molto neri. Ma questa volta stavamo collaborando con un artista [Diemut Strebe] che era interessato principalmente alle proprietà ottiche di questi materiali, cosa che non è di nostra competenza. Quando abbiamo fatto questo nuovo esperimento, il materiale sembrava molto più nero delle altre volte, così abbiamo deciso di misurarlo», ha detto Wardle. Dalle analisi è risultato che il nuovo colore rifletteva dieci volte meno luce di qualsiasi altro materiale, compreso il Vantablack, che è anch’esso costituito da nanotubi di carbonio. Wardle e Cui hanno chiesto di poter ottenere il brevetto su questo nuovo materiale, aggiungendo che sarà liberamente utilizzabile da qualsiasi artista per progetti senza scopo di lucro.