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  • Domenica 1 settembre 2019

Il video dei manifestanti di Hong Kong picchiati dentro la metro

Durante le proteste di ieri un gruppo di poliziotti ha usato manganelli e spray al peperoncino all'interno di un treno, colpendo anche persone inermi

Ieri nel centro di Hong Kong ci sono state nuove proteste a favore della democrazia, come capita ogni sabato da circa tre mesi. Ci sono stati scontri molto violenti fra la polizia e i manifestanti all’interno del distretto governativo, ma i video che in queste ore stanno circolando di più sui social network riguardano un’operazione di polizia avvenuta intorno alle 23 ora locale nella stazione della metro Prince Edward. Secondo le testimonianze raccolte dai principali quotidiani internazionali, un gruppo di poliziotti ha aggredito con manganello e spray al peperoncino manifestanti e passeggeri che si trovavano sulla banchina e a bordo di una carrozza ferma al binario, molti dei quali non avevano alcun mezzo per difendersi. I video girati da giornalisti e manifestanti sembrano confermare questa versione.

Occhio, i video contengono immagini piuttosto forti


Non è chiaro come sia iniziata l’operazione. In un comunicato, la polizia ha detto di essere intervenuta dopo che i manifestanti avevano danneggiato un centro informazioni e le biglietterie automatiche della stazione (come in effetti sembra emergere da alcuni video).

Un testimone che stava tornando a casa dopo le proteste ha raccontato al Guardian che era a bordo del treno quando la carrozza si è fermata sulla banchina, occupata da circa una ventina di poliziotti. Cinque o sei di loro sono riusciti a entrare nel vagone. «Continuavano ad agitarsi e a picchiare chiunque. Ho iniziato a correre, e ho notato un poliziotto che continuava a colpire con un manganello la stessa persona, sulla testa, nonostante fosse a terra in un angolo», ha aggiunto. La polizia ha fatto sapere di avere arrestato 40 persone durante l’operazione nella stazione di Prince Edward. Secondo BBC News, non è chiaro se tutte le persone ferite o arrestate dalla polizia fossero effettivamente coinvolte nelle proteste.

Da settimane la polizia di Hong Kong viene criticata per la violenza con cui reprime le proteste, e l’uso di metodi potenzialmente molto pericolosi come proiettili veri e di gomma, cannoni ad acqua e spray al peperoncino. Gli organi di propaganda del governo cinese, anche quelli pubblicati inglese e rivolti all’Europa e agli Stati Uniti, si stanno invece concentrando sui danni ai beni pubblici causati dalle frange più violente della protesta e ai feriti fra i poliziotti.

Negli ultimi giorni a Hong Kong la tensione è tornata piuttosto alta dopo l’arresto di tre importanti attivisti a favore della democrazia.

Le ultime proteste a Hong Kong – un territorio controllato dalla Cina, ma che storicamente ha sempre conservato una propria identità e autonomia – sono cominciate lo scorso giugno e inizialmente riguardavano l’emendamento a una legge sull’estradizione che, se approvato dal Parlamento locale, avrebbe consentito di processare nella Cina continentale gli accusati di alcuni crimini gravi, come lo stupro e l’omicidio. Ad aprile c’erano state alcune prime manifestazioni, ma solo all’inizio dell’estate sono diventate una cosa di massa, con migliaia di persone in strada ad ogni raduno.