La rapina in banca di Francesco Zampaglione

L'ex chitarrista dei Tiromancino ha provato a rubare una grossa somma di denaro in una filiale di Roma, ma è stato arrestato

Giovedì pomeriggio un uomo ha cercato di rapinare una filiale di Banca Intesa a Roma, nel quartiere Gianicolense. La rapina non ha avuto successo: l’uomo è stato fermato dalla polizia pochi minuti dopo ed è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli. La storia però è stata riportata da diversi quotidiani nazionali perché il rapinatore in questione è Francesco Zampaglione, musicista e compositore di buon successo ed ex chitarrista della band pop Tiromancino, guidata da suo fratello Federico.

Zampaglione ha 49 anni e negli anni Novanta e Duemila ha suonato e composto moltissime canzoni per i Tiromancino, fondati nel 1989. Zampaglione ha avuto anche una carriera solista e contribuito alla colonna sonora di vari film, fra cui Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek. Negli anni Zampaglione è entrato e uscito più volte dai Tiromancino, dato che i rapporti con suo fratello Federico non erano buoni. Repubblica racconta che ultimamente si vedevano solo durante le feste di famiglia. Una fonte ha raccontato che durante l’esperienza nei Tiromancino fra i due ci sono stati sia successi sia litigi, «ma d’altronde con Federico ci hanno discusso tutti, è capitato. I fratelli erano divisi ma uniti»

Stando ai giornali, Francesco Zampaglione ha suonato con la band per l’ultima volta nel settembre del 2015: in quelle settimane scrisse su Facebook che non poteva più suonare assieme a suo fratello – parola che mise fra virgolette – per via di una «lite furibonda». Non è chiaro cosa abbia fatto in seguito, ma sembra che stesse lavorando a un nuovo disco solista.

Da diverso tempo sulla sua pagina Facebook aveva iniziato a scrivere post aggressivi e agitati. Negli ultimi tempi se l’era presa parecchio con il ministro dell’Interno uscente Matteo Salvini. Un anno fa si lamentò di una sentenza della Corte d’Appello nell’ambito del caso “Mafia capitale”, ritenendola troppo morbida: «da domani basta con la musica… Parto con le rapine!!!», aveva scritto.

Sulla dinamica della rapina sembrano esserci pochi dubbi. Il Corriere della Sera scrive che Zampaglione era entrato in banca armato di una pistola – che poi si è rivelata finta – e aveva minacciato un cassiere chiedendogli di consegnare i soldi nelle casse, che però erano praticamente vuote. A quel punto il cassiere aveva cercato di bloccarlo, e Zampaglione si era difeso mordendolo a un braccio. Dopo la rapina aveva cercato di allontanarsi con una borsa piena di soldi e si era cambiato la maglietta per non farsi riconoscere dalla polizia: il cassiere aggredito però lo aveva seguito e segnalato i suoi movimenti alla polizia, che lo ha arrestato poco dopo. In commissariato, stando alla ricostruzione del Corriere, Zampaglione non ha risposto alle domande degli agenti. La procura di Roma lo ha incriminato per tentata rapina aggravata e lesioni. Entro oggi il giudice per le indagini preliminari deciderà se confermare l’arresto.

Non è ancora chiaro perché Zampaglione abbia cercato di rapinare una banca; non è un rapinatore professionista e a suo carico aveva solo un vecchio precedente per spaccio. Secondo fonti investigative del Corriere, Zampaglione lo ha fatto «per motivi economici». Repubblica scrive che secondo alcune voci non confermate aveva superato la dipendenza dall’eroina, che però gli aveva lasciato alcuni debiti. Né Federico Zampaglione né i Tiromancino hanno finora commentato la notizia.