Christian Natale-Hjorth sarebbe stato bendato e ammanettato perché dava testate contro il muro, secondo una memoria difensiva del carabiniere che lo aveva fotografato

Christian Gabriel Natale-Hjorth, il 19enne statunitense accusato di concorso in omicidio insieme a Elder Finnegan Lee per la morte del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, dopo essere stato fermato e portato in una caserma di Roma sarebbe stato bendato e ammanettato perché aveva tentato di dare testate contro il muro. È quanto afferma il carabiniere indagato per rivelazione del segreto d’ufficio per aver fotografato Natale-Hjorth in una memoria difensiva depositata oggi alla Procura di Roma e riportata da Repubblica.

Il carabiniere, un maresciallo della Compagnia carabinieri Roma centro, ha raccontato di aver condotto Natale-Hjorth nella caserma di via Selci, insieme a altri militari, e di essere stato «colpito dalle testate di uno dei due giovani». Natale-Hjorth avrebbe poi continuato a dare testate in caserma e sarebbe stato bendato e legato per questo motivo. Bendarlo e ammanettarlo sarebbe stato uno “strumento di contenimento” per evitare che il giovane facesse male “agli altri e a se stesso”. A bendarlo fu però un altro carabiniere, anch’egli indagato.

Nella memoria difensiva il maresciallo dice inoltre che l’interrogatorio si sarebbe svolto “con ogni garanzia di legge” e che nel frattempo Natale-Hjorth si era calmato e “già da tempo era stato liberato dalla benda”. Il maresciallo dice anche che la foto sarebbe stata condivisa in una chat di WhatsApp riservata ai carabinieri per «rassicurare tutti» che i due statunitensi erano stati arrestati, e per far notare che i due arrestati non erano “nordafricani”, come invece inizialmente era stato detto.