La polizia di New York ha licenziato il poliziotto che nel 2014 uccise un uomo afroamericano soffocandolo durante un tentativo di arresto

 (AP Photo/Eduardo Munoz Alvarez)
(AP Photo/Eduardo Munoz Alvarez)

La polizia di New York ha deciso di licenziare Daniel Pantaleo, l’agente che il 17 luglio del 2014 aveva ucciso per soffocamento Eric Garner, un uomo afroamericano, durante un tentativo di arresto. Garner era stato fermato in una strada di Staten Island, a New York, perché sospettato di contrabbando di sigarette, e il suo arresto fu ripreso in video da un testimone. Alcuni agenti, tra cui Pantaleo, lo avevano avvicinato e dopo che Garner si era rifiutato verbalmente di essere ammanettato, Pantaleo aveva cercato di arrestarlo in modo piuttosto brutale prendendolo per il collo. Garner era stato poi gettato a terra dagli agenti che lo avevano schiacciato con i loro corpi.

Nel video si sentiva Garner dire due volte “non respiro”, prima di perdere conoscenza e morire nel giro di pochi minuti dopo essere stato portato in ospedale. La perizia medica concluse che la causa del decesso fu la compressione e il successivo soffocamento avvenuti durante la colluttazione con gli agenti. Garner aveva 43 anni, sei figli, era in sovrappeso e soffriva d’asma.

La decisione della polizia è arrivata in seguito a un’indagine interna, riguardante in particolare il modo in cui Pantaleo aveva preso per il collo Garner, una pratica vietata durante le operazioni di arresto. L’indagine si era conclusa con una raccomandazione da parte della commissione disciplinare di licenziare Pantaleo, che oggi è stata accolta dal capo della polizia di New York James O’Neill.

Nel 2014 il gran giurì di Staten Island, New York decise di non incriminare Pantaleo, sostenendo che non ci fossero «motivi ragionevoli» per procedere con un’accusa contro il poliziotto. In seguito anche il Dipartimento di Giustizia svolse delle indagini sul comportamento di Pantaleo e degli altri agenti: queste si sono concluse lo scorso luglio con la decisione del procuratore generale William Barr di non incriminare gli agenti.