Un noto capo ultrà della Lazio è stato ucciso nel Parco degli Acquedotti, a Roma

Agenti della polizia scientifica vicino al corpo di Fabrizio Piscitelli, nel parco degli Acquedotti, a Roma, il 7 agosto 2019 (ANSA/ RAFFAELE VERDERESE)
Agenti della polizia scientifica vicino al corpo di Fabrizio Piscitelli, nel parco degli Acquedotti, a Roma, il 7 agosto 2019 (ANSA/ RAFFAELE VERDERESE)

Un noto capo ultrà della Lazio, Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik”, è stato ucciso nel Parco degli Acquedotti, a Roma, questa sera. Secondo quanto scrive Repubblica, una persona con il volto coperto avrebbe sparato a Piscitelli alla testa intorno alle 18.50; l’ultrà sarebbe morto sul colpo. L’omicidio è avvenuto in via Lemonia, vicino a dove Piscitelli abitava.

Piscitelli aveva 53 anni e aveva vari precedenti penali, in particolare per traffico di droga. Nel 2015 era stato condannato in primo grado, insieme ad altri tre capi ultrà, a 3 anni e 6 mesi di carcere per aver compiuto pressioni e minacce sul presidente della Lazio Claudio Lotito per far sì che cedesse il club a un gruppo farmaceutico ungherese nel 2006. Nel 2016 Piscitelli aveva subito il sequestro di più di 2 milioni di euro per un’indagine sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dalla Spagna.