Il governatore di Porto Rico Ricardo Rosselló si è dimesso da presidente del suo partito (ma non da governatore) per lo scandalo dei messaggi omofobi e sessisti

Proteste a San Juan, 19 luglio 2019 (Joe Raedle/Getty Images)
Proteste a San Juan, 19 luglio 2019 (Joe Raedle/Getty Images)

Il governatore di Porto Rico Ricardo Rosselló ha annunciato le dimissioni da presidente del partito di cui fa parte, il Nuovo Partito Progressista, e ha detto che nel 2020 non si ricandiderà, dopo giorni di proteste per lo scandalo dei messaggi omofobi e sessisti scambiati con suoi collaboratori. Rosselló non si è però dimesso da governatore come invece stanno chiedendo da giorni migliaia di manifestati, dicendo di avere delle “responsabilità”. È dunque probabile che nei prossimi giorni sarà convocato uno sciopero generale e che ci saranno altre giornate di protesta.

Le chat private di Rosselló, che contengono insulti omofobi, misogini e vari altri commenti compromettenti, erano state diffuse dal Center for Investigative Journalism, un consorzio che riunisce varie testate giornalistiche internazionali, pochi giorni dopo che l’FBI aveva arrestato due ex funzionari dell’amministrazione per corruzione. Sono chat di gruppo private della piattaforma di messaggistica Telegram, e coinvolgono altri 11 ministri e consiglieri. Tra i messaggi diffusi ce ne sono alcuni in cui Rosselló chiama una politica newyorkese di origini portoricane «una puttana», prende in giro un uomo obeso e risponde a un consigliere che diceva di voler «sparare» alla responsabile delle finanze di Porto Rico dicendo che gli avrebbe «fatto un favore».