La barca a vela Alex è stata confiscata dalla Guardia di Finanza dopo la notifica di una seconda violazione del “decreto sicurezza bis”

La barca a vela Alex dell'organizzazione Mediterranea. (Mediterranea)
La barca a vela Alex dell'organizzazione Mediterranea. (Mediterranea)

La Guardia di Finanza ha notificato al comandante e all’armatore della barca da vela Alex una seconda violazione del “decreto sicurezza bis” riguardo al divieto di entrare in acque territoriali e, come prevede il decreto in caso di “ripetuta non ottemperanza”, ha sequestrato la barca. Secondo la Guardia di Finanza, infatti, quando la Alex – gestita dall’associazione italiana Mediterranea – era entrata in acque territoriali italiane per raggiungere il porto di Lampedusa sabato scorso non lo aveva fatto per la prima volta: alcune ore prima lo aveva già fatto, brevemente, prima di tornare in acque internazionali. Questa nuova contestazione farebbe crescere a 65mila euro la multa per comandante e armatore della Alex, Tommaso Stella e Beppe Caccia.

Mediterranea, che ha dato notizia su Twitter di questa nuova contestazione, ha spiegato di ritenere ingiusta e pretestuosa la nuova contestazione ricevuta. Repubblica scrive che il primo sconfinamento del limite delle acque territoriali sarebbe avvenuto a causa delle “correnti marine” e di un malfunzionamento degli strumenti di bordo.  Stella e Caccia dovranno ora presentarsi dal prefetto di Agrigento per difendersi dalle accuse.