La guida per comprare una macchina fotografica istantanea

Ne abbiamo provate 10 di diversi marchi, sette analogiche e tre digitali: e ci sono grosse differenze

Le fotografie sono belle anche da raccogliere in un album e appendere in casa, oltre che da pubblicare su Instagram. Quelle che facciamo con gli smartphone si possono portare a far stampare, ma come sa bene la redattrice del Post che ha scritto questo articolo e ha ancora i rullini di quelle scattate alla sua laurea triennale, non siamo più abituati ad “andare al negozio e farci stampare le foto”, che finiscono per rimanere nei nostri archivi digitali, sepolte da altre migliaia di foto e video. Intanto, negli ultimi anni, un po’ per tendenze nostalgiche, un po’ perché sono divertenti da usare alle feste, si è ricominciato a parlare di macchine fotografiche istantanee, che hanno il pregio di produrre foto che si possono appendere al frigorifero e al muro senza che nessuno diventi vecchio nel frattempo. Sono sempre di più i marchi di apparecchi fotografici che producono fotocamere istantanee, soprattutto per i più giovani, quelli che probabilmente di vecchie Polaroid non ne hanno mai viste. Ne abbiamo provate dieci, mettendo insieme quello che c’è da sapere prima di acquistarne una.

Macchine fotografiche istantanee analogiche
La prima cosa da sapere è che oggi esistono due tipi di macchine fotografiche istantanee: quelle digitali e quelle analogiche. Le analogiche funzionano grazie alla pellicola autosviluppante che nel linguaggio comune ha preso il nome di Polaroid, l’azienda che la commercializzò per prima alla fine degli anni Quaranta. Negli anni Sessanta anche Kodak provò a mettere in commercio le sue pellicole istantanee, ma si scontrò con Polaroid per il brevetto e fu costretta a tirarsi indietro. Dopo il tentativo fallito di Kodak, nei primi anni Ottanta Fujifilm tentò a sua volta un ingresso nel mercato delle istantanee. Questa volta la trattativa con Polaroid si risolse con un accordo che permise a Fujifilm l’accesso alla tecnologia delle pellicole istantanee. Ancora oggi questo tipo di pellicole viene prodotto esclusivamente da Polaroid e da Fujifilm.

Funzionano così: quando si fa lo scatto, la fotocamera espone per una frazione di secondo la pellicola alla luce esterna, catturando in questo modo l’immagine inquadrata nel mirino. Nei punti in cui la luce colpisce la pellicola si sviluppano delle reazioni chimiche che danno alla foto i colori e i contorni dell’immagine. Per questo, la regolazione dell’esposizione (ovvero la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo nel tempo dello scatto e va a colpire la pellicola) è un parametro importante per la resa dell’immagine nelle macchine fotografiche analogiche. In tutte le macchine fotografiche che abbiamo provato si può rendere automatica la regolazione dell’esposizione. Può comunque capitare che l’esposizione sia eccessiva rispetto a quanto necessario (il risultato in questi casi è una foto che sembra “inondata” di luce), ma con un po’ di prove si impara ad aggiustarla usando le impostazioni delle diverse macchine.

Se si compra una macchina fotografica analogica bisogna però sapere che “qualcosa può andare storto” e che la foto stampata potrebbe non essere come la immaginavate prima dello scatto. La buona notizia è che con le macchine fotografiche istantanee lo scoprirete in tempo per fare una nuova foto.

Macchine fotografiche istantanee digitali
Per chi preferisce maggiore certezza e magari una macchina che si può collegare allo smartphone e che permetta di modificare le foto dopo averle scattate e conservarle in una scheda di memoria, ci sono le macchine fotografiche istantanee digitali. Detta brutalmente: sono macchine fotografiche accorpate a piccole stampanti. 

Ce ne sono di due tipi: quelle che stampano con inchiostro e quelle che si avvalgono di una tecnologia chiamata Zink (da “zero ink”, zero inchiostro) che funziona grazie alla combinazione di calore e cristalli di colore neutri. La definizione delle macchine fotografiche digitali istantanee però non è buona come quella delle digitali non istantanee e della maggior parte delle fotocamere degli smartphone: principalmente a causa della qualità delle stampanti.

Le nostre prove
La redazione del Post ha provato in tutto dieci macchine fotografiche istantanee, sette analogiche e tre digitali. Qui sotto i link che portano direttamente alle descrizioni del prodotto.
Analogiche: Fujifilm Instax Square SQ6 | Fujifilm Instax Mini 9 | Fujifilm Instax Wide 300 | Polaroid Originals 9010 OneStep+ | Lomography Lomo’ Instant Automat | Lomo’ Instant Wide | Leica Sofort
Digitali: Polaroid Pop 2.0 | Kodak Mini Shot | Zoemini S Canon

Fujifilm Instax Square SQ6
Secondo Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times, questa macchina fotografica istantanea analogica di Fujifilm è la migliore sul mercato. Anche la redazione del Post si è trovata molto bene: le foto sono belle e il costo della macchina non è esagerato, sui 120 euro. Potete scegliere tra 5 colori metallizzati, oppure questa edizione limitata sponsorizzata dalla cantante americana Taylor Swift, se siete davvero molto fan. Va a pile e ne trovate due nella confezione: abbastanza per circa 300 scatti. Nella confezione c’è anche la cinghia per portarla al collo.

Una Fujifilm Instax Square SQ6 e da sinistra in alto: un paesaggio, una persona al sole, in basso: una natura morta in ombra

Le pellicole sono più piccole delle vecchie Polaroid. Hanno una cornice rettangolare, larga 7,2 e alta 8,6 centimetri, e immagini quadrate (il modello si chiama square per questo) attorniate dal caratteristico bordo bianco. L’esposizione può essere regolata automaticamente con la modalità Auto e questo rende abbastanza facile ottenere un buon risultato anche a chi non è esperto di fotografia. Si possono impostare diverse altre funzioni come la modalità Selfie che regola la luminosità e la messa a fuoco adatte per un autoscatto (ha anche uno specchietto vicino all’obiettivo per aiutare l’inquadratura), la modalità Double Exposure per sovrapporre le immagini di due scatti diversi su una sola pellicola, la modalità Macro per le foto da vicino (fino a 30 centimetri) e la modalità Landscape per scattare foto panoramiche. Nella confezione trovate anche tre filtri colorati per il flash: uno verde, uno rosso e uno arancio. La macchina fotografica non è proprio tascabile, ma non è nemmeno eccessivamente ingombrante e si tiene facilmente a tracolla.

Costo: su Amazon e su ePrice costa 117 euro, su Euronics 139
Pellicole: un pacco da 20 costa 20 euro su Amazon23,50 euro su Euronics, 22 euro su ePrice
Alimentazione: 2 pile CR2, incluse nella confezione

Fujifilm Instax Mini 9
Fujifilm Instax Mini è la sorella minore di Fujifilm Instax Square e, come scrive Wirecutter è «un logo di Instagram che prende vita». Esiste di 5 colori diversi. Le fotografie sono più piccole, circa come una carta di credito (5,4 per 8,6 centimetri la pellicola, mentre l’immagine dentro i bordi bianchi è 4,6 per 6,2 centimetri) e di buona qualità. Per il prezzo è un buon prodotto e per le forme morbide e i colori pastello è una bella idea regalo per bambini e adolescenti. Ha lo specchio per i selfie a lato dell’obiettivo, una lente per fare le foto da vicino (Macro), la regolazione automatica dell’esposizione e la modalità High Key, per chi vuole toni chiari predominanti (noi l’abbiamo provata, ma con scarsi risultati). Nella confezione ci sono due pile che le danno un’autonomia di un centinaio di scatti. È più piccola della Instax Square, e con un aspetto più da giocattolo: ma è ugualmente valida, seppur meno ricca di funzioni.

Una Fujifilm Instax Mini 9 e da sinistra in alto: una persona in bassa esposizione, una persona in alta esposizione, una persona con giusta esposizione, in basso: un paesaggio, una natura morta in ombra

Costo: 64 euro su Amazon, 69 su ePrice e 80 euro su Euronics
Pellicole: 18 euro la confezione da 20 su Amazon17,40 su ePrice e 22 su Euronics
Alimentazione: 2 pile AA, incluse nella confezione

Fujifilm Instax Wide 300
È la scelta più azzeccata se vi piace avere fotografie un po’ più grandi di quelle della Fujifilm Instax Square SQ6, anche a discapito della qualità delle foto (che è comunque molto buona rispetto alla media) e dell’agilità della macchina, che è un po’ più grande e un po’ più pesante. La pellicola è la più grande di quelle attualmente in commercio: misura 10,8 per 8,6 centimetri, mentre l’immagine dentro i bordi bianchi è di 9,9 per 6,2 centimetri. La macchina costa un po’ meno della SQ6, ma più della Mini 9.

Una Fujifilm Instax Wide 300 e da sinistra in alto: una persona al sole, la stessa persona sempre al sole, in basso: un paesaggio, una natura morta in ombra

Costo: su Amazon costa 92 euro, su ePrice 102, su Euronics 109
Pellicole: una confezione da 20 costa 15 euro su Amazon, 19 su ePrice e 25 euro su Euronics
Alimentazione: 4 pile AA, incluse nella confezione

Polaroid Originals 9010 OneStep+
Finito con le Fujifilm, siamo passati alle Polaroid. Il design della Polaroid OneStep+ è un omaggio ai noti modelli Polaroid degli anni Ottanta. Nel 2008, infatti, Polaroid smise definitivamente di produrre pellicole, ma nacque The Impossible Project, una piccola società con base in Olanda fondata da ex dipendenti affezionati per tenere in vita le macchine fotografiche Polaroid continuando a produrre le loro pellicole. Due anni fa The Impossible Project ottenne l’acquisizione del marchio e della proprietà intellettuale di Polaroid e divenne Polaroid Originals. Per questo, anche se in continuo miglioramento, le Polaroid prodotte oggi sono diverse da quelle originali: infatti non vanno più sventolate come una volta, ma tenute coperte dal foglio di plastica nero che si portano dietro quando escono dalla macchina per una decina di minuti.

Una Polaroid Originals 9010 OneStep+ e da sinistra: una persona al sole, una natura morta in ombra con due diverse inquadrature, un paesaggio

Le pellicole costano un po’ più delle altre. Vanno bene sia le Color I-Type che le Color 600 (che sono compatibili anche con le vecchie macchine fotografiche 600). Esistono anche in bianco e nero, e sono grandi 8,8 per 10,8 centimetri con l’immagine quadrata (7,9 per 7,9 centimetri) dentro i bordi bianchi (ma si possono acquistare anche con i bordi colorati). Diciamo che se siete davvero molto amanti del vintage il risultato può piacervi (ad alcuni redattori del Post quel giallino ha ricordato le foto di quando i nonni erano giovani, per altri è stato un drastico “no”). In generale, le nuove pellicole Polaroid sono considerate meno “affidabili” delle Fujifilm e più prone a strane aberrazioni: ma a molti piace così.

Pur essendo analogica, ha alcune caratteristiche delle macchine digitali: può comunicare con smartphone tramite Bluetooth e ha una app dedicata. In questo modo si può comandare lo scatto da telefono (in caso di autoscatto per esempio), scansionare la polaroid per averla in versione digitale e pubblicarla direttamente sui social network, oppure fare una foto con doppia esposizione. Ha una piccola leva rossa che permette di passare da una lente per ritratti a una lente per scatti panoramici.

Costo: su Amazon costa 145 euro
Pellicole: 8 pellicole costano 16 euro su Amazon
Alimentazione: batteria al Litio ricaricabile tramite cavetto Usb incluso nella confezione

Polaroid Pop 2.0
A prima vista non sembra neanche una macchina fotografica. È digitale, fa fotografie da 2o megapixel e ha un piccolo schermo touch. Ha una memoria interna che tiene fino a 10 immagini, c’è spazio per una scheda di memoria SD fino a 128 GB e si collega allo smartphone tramite Bluetooth. Può essere usata anche per registrare video e gif animate oppure applicare filtri, stickers o cornici alle foto. La pellicola che usa è di circa 9 per 11,5 centimetri e ha i bordi bianchi come la tradizionale Polaroid. L’immagine appare diversa rispetto a quella delle foto analogiche perché la stampa avviene su pellicole Zink: per intenderci, il bordino bianco è solo pellicola su cui non è stato stampato nulla. I risultati sono stati un po’ deludenti, specialmente facendo confronti con le foto istantanee analogiche: qui ci sono meno definizione e colori meno belli. Le foto non sono né belle come quelle scattate dai cellulari né particolari e affascinanti come quelle analogiche.

Una Polaroid Pop 2.0 e da sinistra in alto: una persona al sole, una natura morta in ombra, in basso: un paesaggio

Costo: su Amazon costa 228 euro e su ePrice 270 euro
Pellicole: 20 fogli costano 14,50 su Amazon, oppure 18 euro su Euronics
Alimentazione: batteria al Litio ricaricabile tramite cavetto Usb incluso nella confezione

Lomography Lomo’ Instant Automat
È una macchina analogica, adatta sia per fare le foto che come soggetto di foto perché sembra uscita da un film di Wes Anderson. Ha due modalità di scatto: quella automatica e quella Bulb, per esposizioni lunghe fino a 30 secondi. Otturatore, flash e compensazione dell’esposizione sono automatici e con la funzione click e stop è facile mettere a fuoco il soggetto. Il copriobiettivo è anche un telecomando per fare scatti a distanza da qualsiasi angolazione.

Una Lomography Lomo’ Instant Automat e da sinistra in alto: una persona al sole, una persona al sole con bassa esposizione, in basso: una natura morta in ombra e un paesaggio

Nella confezione c’è un pacchetto di foto esempio, filtri in gel colorati e magneti, punti colla, stand e clip per appendere le foto. Chi vuole può comprare anche obiettivi che non sono nella confezione ma sono compatibili con la Lomography Lomo’ Instant Automat come il close-up per fare foto da vicino, il grandangolo (che dà maggiore profondità di campo e quindi una prospettiva alterata), il fisheye (che fa sembrare le immagini come fossero riflesse sull’occhio di un pesce, appunto) e lo splitzer (per giocare a combinare le esposizioni multiple). Le pellicole sono le stesse della Fujifilm Instax Mini. Nelle nostre prove ha prodotto risultati meno buoni delle macchine Fujifilm.

Costo: su Amazon costa 103,35 euro, oppure 122 con anche i 4 obiettivi 
Pellicole: 18 euro la confezione da 20 su Amazon17,40 su ePrice e 22 su Euronics
Alimentazione: 2 pile CR2 e 1 pila CR1632 per il telecomando non incluse nella confezione

Lomo’ Instant Wide
Analogica, è più ingombrante e pesante delle altre e infatti usa le stesse pellicole della Fujifilm Instax Wide. Ha un obiettivo da 9o millimetri con messa a fuoco manuale. Ha il flash, un pulsante per la doppia esposizione e un pulsante per la compensazione dell’esposizione. Ha tre modalità: l’automatica che rileva le migliori impostazioni di scatto, la Bulb per le lunghe esposizioni, oppure la modalità scatto fisso a 1/30 per chi vuole provare a ottenere l’effetto panning (usato per riprendere soggetti in movimento). Il copriobiettivo è anche un telecomando che permette di fare autoscatti.

Una Lomo Istant Wide e da sinistra in alto: una natura morta in ombra, una persona al sole, in basso: un paesaggio

Costo: su Amazon costa 149 euro il pacchetto base
Pellicole: una confezione da 20 costa 15 euro su Amazon19 su ePrice e 25 euro su Euronics
Autonomia:
4 pile AA incluse della confezione

Leica Sofort
È la macchina istantanea analogica per gli appassionati al marchio Leica disposti a spendere un po’ di più (sui 300 euro, quasi tre volte tanto una Fujifilm Instax Square, a cui assomiglia molto). C’è in tre colori: arancione, bianco e menta. Ha la regolazione automatica dell’esposizione, ma si può anche regolare manualmente se dopo qualche prova si ottengono risultati sovraesposti o sottoesposti. Si possono impostare due messe a fuoco: una per soggetti vicini (sotto i 3 metri) e una per soggetti da 3 metri a lontanissimo. C’è il flash automatico per le foto da vicino, ma si può anche disattivare manualmente. C’è la possibilità di fare un autoscatto dopo 2 secondi e un altro dopo 10. Sono possibili: doppia esposizione, esposizione lunga (Bulb), selfie con apposito specchio, fuoco regolabile. Le pellicole sono le stesse della Fujifilm Instax Mini. La batteria dura per un centinaio di scatti.

Una Leica Sofort e da sinistra in alto: un paesaggio, una natura morta in ombra, in basso: una persona al sole

Secondo Wirecutter, e anche secondo la redazione del Post, questa macchina ha un prezzo troppo alto per quello che offre, dal momento che non ha specifiche in più rispetto alle altre macchine e le pellicole sono le stesse di Fujifilm Instax Mini. Resta una buona macchina, dall’aspetto solido e che produce buone fotografie.

Costo: 309 euro su Amazon
Pellicole: 18 euro la confezione da 20 su Amazon17,40 su ePrice e 22 su Euronics
Alimentazione: ha una batteria estraibile e ricaricabile (caricabatteria incluso nella confezione)

Kodak Mini Shot
Digitale, ha uno schermino dove si può inquadrare, scegliere il numero di copie della stessa foto che si desidera stampare e dare il comando di stampa se si è soddisfatti del risultato. Dal menù si possono impostare preferenze sui bordi, scegliere tra bianco e nero o colori, accendere e spegnere il flash. Si può scaricare la app Kodak Mini Shot e collegare il proprio smartphone alla telecamera tramite Bluetooth. Nella confezione c’è un cavetto Usb e un laccetto per tenere la camera al polso. Le pellicole sono da 5 per 8,6 centimetri, come un biglietto da visita. Le foto che produce (ci vuole qualche minuto di attesa per la stampa, tempo durante il quale non si può usare la macchina fotografica) sono notevolmente meno definite e belle di quelle analogiche.

Una Kodak Mini Shot e da sinistra in alto: una natura morta in ombra, una persona al sole, in basso: un paesaggio

Costo: su Amazon costa 94,50 euro e su ePrice 126,50 euro
Pellicole: una cartuccia con inchiostro e 20 fogli costa 11 euro su Amazon, 15 su Euronics
Alimentazione: batteria al Litio ricaricabile tramite cavetto Usb incluso nella confezione

Zoemini S Canon
Digitale, ha un sensore da 8 megapixel e si può connettere allo smartphone con Bluetooth e scaricando la app dedicata: in questo modo si può sia modificare e salvare le fotografie scattate con Zoemini S, sia stampare le fotografie scattate con lo smartphone. La tecnologia di stampa è la Zink, la stessa di cui abbiamo parlato per Polaroid Pop e ha spazio per una scheda di memoria Micro SD. Anche in questo caso ci sono: regolazione automatica dell’esposizione e specchio e luce anulare per fare selfie. Esiste in tre colori: bianco, nero e rosa ed è piccola e compatta (12 centimetri di larghezza, 8 di altezza e due di spessore per 188 grammi di peso). In commercio esiste anche il modello precedente, la Zoemini C che costa un po’ meno, sui 100 euro, ed è molto simile alla Zoemini S ma ha un sensore da 5 megapixel e non ha la luce per i selfie. In alternativa, chi per le foto preferisce la fotocamera del proprio smartphone può acquistare direttamente la stampante portatile di Canon che costa 113 euro.

Una Zoemini S Canon e da sinistra in alto: una persona al sole, un paesaggio, in basso: una natura morta in ombra

Costo: su Amazon costa 135 euro, 180 su Euronics e su ePrice 195
Pellicole: su Amazon il pacco da 50 costa 24,50 euro, oppure su Euronics un pacco da 20 costa 11 euro
Alimentazione: batteria al Litio ricaricabile tramite cavetto Usb incluso nella confezione

Ricapitolando
Concludiamo con alcune considerazioni generali e un riassunto di tutto per aiutarvi nella scelta. Una cosa importante da considerare prima di fare l’acquisto è il prezzo, non solo delle macchine ma anche delle pellicole. Per esempio le pellicole Fuji vanno da 75 centesimi a 1 euro al pezzo, mentre le pellicole di Polaroid Originals costano quasi 2 euro l’una (si comprano tutte in pacchetti da più pezzi). I fogli di carta per le macchine digitali invece costano meno di quelli per le analogiche, attorno ai 50 centesimi. Tra le analogiche, le tre Fujifilm e la Lomography sono le macchine più economiche (sotto i 120 euro), mentre Leica ha il prezzo meno competitivo (309 euro): nel mezzo ci sono Polaroid Originals (145 euro) e Lomo’ Instant Wide (149 euro). Tra le digitali Kodak (110 euro) è la più conveniente, seguita da Canon (135 euro) e Polaroid Pop 2.0 (228 euro).

Confronto tra paesaggi: 1. Fujifilm Instax Mini 9 2. Lomography Lomo’ Instant Automat 3. Leica Sofort 4. Kodak Mini Shot 5. Zoemini S Canon 6. Fujifilm Instax Square SQ6 7. Polaroid Pop 2.0 8. Polaroid Originals 9010 OneStep+ 9. Lomo’ Instant Wide 10. Fujifilm Instax Wide 300

A livello di qualità delle pellicole, c’è molta differenza tra analogiche e digitali: tra le analogiche, le pellicole di Fuji restituiscono un’immagine meno “ingiallita” rispetto a quelle di Polaroid, mentre tra le digitali la differenza è tra la stampa Zink di Canon e Polaroid Pop e la stampa a inchiostro di Kodak. Ultima, ma da considerare, è la dimensione della macchina rispetto alle occasioni in cui pensate di usarla: Fujifilm Wide 300, Lomo’ Instant Wide e Polaroid Originals sono le più ingombranti e difficili da trasportare (Lomo pesa più di un chilo, Fujifilm Wide 700 grammi circa e Polaroid 500), le più compatte sono le digitali di Kodak (240 grammi) e Canon (190 grammi) mentre le altre sono di dimensioni e peso intermedi.

Un po’ di ispirazione
Con le pellicole rimaste, un redattore del Post esperto di fotografia ha fatto degli esperimenti di doppia esposizione, quella modalità di scatto che permette di sovrapporre due immagini diverse sulla stessa pellicola. Le prove sono state fatte con Fujifilm Instax Square e Leica, ma anche Polaroid Originals, Lomography e Lomo Instant Wide hanno questa funzione. Quella per le doppie esposizioni è una funzione divertente ma non sempre produce risultati interessanti: non è probabilmente l’aspetto per cui valutare queste macchine fotografiche.

Prove di doppia esposizione con Fujifilm Instax Square SQ6 e Leica Sofort

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