Salvini vuole fare un nuovo condono

In una serie di confusi annunci ha spiegato di voler tassare il denaro depositato nelle cassette di sicurezza, poi però si è corretto e ha parlato di "pace fiscale"

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Matteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, ha annunciato che intende introdurre col governo un nuovo condono che stavolta riguarderà il denaro contante, in particolare quello contenuto nelle cassette di sicurezza delle banche. Non ci sono dettagli, numeri o documenti su questo piano, ma negli ultimi giorni Salvini ne ha parlato in diverse occasioni. Per il momento il Movimento 5 Stelle, pesantemente indebolito dalla sconfitta alle elezioni europee, non ha criticato la proposta come aveva fatto per i precedenti tentativi di approvare un condono.

Il piano è stato annunciato per la prima volta martedì pomeriggio, mentre Salvini stava registrando la puntata serale del programma Porta a Porta. Salvini ha parlato dei miliardi di euro in contanti che sarebbero custoditi dagli italiani nelle cassette di sicurezza delle banche: «soldi tenuti sotto al materasso», ha spiegato. È un tema ricorrente nella politica italiana, soprattutto quando un governo ha bisogno di soldi: ovviamente tenere soldi in contanti in una cassetta di sicurezza non è reato di per sé, ma tutti danno per scontato che chi custodisce soldi in contanti in una cassetta di sicurezza lo faccia perché quel denaro abbia provenienza illecita, o venga da manovre di evasione ed elusione fiscale.

Salvini ha detto che bisogna permettere ai possessori di quel denaro di dichiararlo al fisco pagando un’imposta forfettaria sostitutiva di quelle evase nascondendo il denaro nella cassetta di sicurezza. Anche nel ragionamento di Salvini, quindi, è implicito che il denaro di cui si parla sia stato in effetti nascosto allo Stato perché frutto di reati come evasione fiscale e altre attività illegali, come il traffico di droga. «Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli», ha detto Salvini, «e lo Stato incasserebbe miliardi da reinvestire per la crescita». “Pace fiscale” è un termine che ha cominciato a usare il governo Conte per indicare un condono, cioè uno sconto per chi ha evaso le tasse, senza usare il termine più noto che si ritiene abbia oramai assunto un’accezione negativa.

Le cassette di sicurezza di cui si parla sono contenitori posti all’interno dei caveau delle banche, all’interno dei quali i clienti possono depositare qualsiasi tipo di oggetto che la banca si impegna a custodire in cambio del pagamento di un canone. Normalmente le banche non conoscono il contenuto delle cassette di sicurezza – molto spesso soldi, gioielli, documenti importanti – e per questo è difficile tassarle direttamente. Chi nasconde denaro in una cassetta di sicurezza lo fa perché non si fida a depositarlo su un conto corrente o perché non vuole che quel denaro lasci tracce, nemmeno elettroniche. Il procuratore capo di Milano Francesco Greco ha detto in passato che quasi tutto il denaro custodito nelle cassette di sicurezza ha, con ogni probabilità, origini illecite.

Diversi esponenti dell’opposizione, e in particolare del PD, hanno criticato la proposta come una forma di tassa patrimoniale. Il deputato Luigi Marattin, ricercatore di economia e deputato molto vicino all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha accusato Salvini di voler «mettere le mani nei risparmi degli italiani», visto che custodire soldi in una cassetta di sicurezza è legale. Simili critiche sono state espresse dall’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal capogruppo del PD alla Camera Graziano Delrio. Alcuni hanno notato come la proposta di Salvini potrebbe essere intesa da alcuni risparmiatori come un tentativo di “rastrellare i loro euro” in vista di un’uscita dalla moneta unica, il che potrebbe spingerli a portare i loro risparmi ancora più lontano.

Oggi Salvini ha ripetuto che non intende introdurre alcuna tassa, ma soltanto «una “pace fiscale” per chi volesse sanare situazioni di irregolarità relative, oltre che ad Equitalia, «al denaro contante», cioè un nuovo condono per coloro che hanno commesso irregolarità fiscali.

In realtà la possibilità di dichiarare quanto contenuto nelle cassette di sicurezza e di pagarci sopra soltanto le imposte dovute, senza rischiare ulteriori sanzioni, era già prevista dalla seconda “voluntary disclosure” varata dal governo Renzi per il 2017, un procedimento simile a una sorta di “condono light”. Secondo il Fatto Quotidiano, all’epoca:

«L’emersione del contante ebbe comunque scarsissimo successo. Questo perché l’Agenzia delle Entrate impose che l’apertura della cassetta e l’inventario avvenissero alla presenza di un notaio e aveva richiesto una dichiarazione in cui il contribuente doveva attestare che soldi e gioielli non derivassero da reati. I professionisti che assistevano il contribuente e gli intermediari erano chiamati a segnalare gli importi ai fini della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Chi dichiarava il falso rischiava tra i 18 mesi e i 6 anni di carcere»

Il piano di Salvini sembra essere diverso: non sarà una “voluntary disclosure” che cancellerebbe soltanto le sanzioni, ma un condono che permetterà di saldare le proprie pendenze pagando soltanto una parte delle imposte altrimenti dovute. Non è chiaro come invece saranno gestiti tutti gli altri problemi che questa operazione comporta: per esempio come Salvini pensa di impedire alla criminalità organizzata di riciclare in questo modo i profitti di attività illegali.

Non ci sono stime di quanto potrebbe fruttare l’operazione, ma i giornali citano spesso un’audizione e un intervento a un convegno del procuratore di Milano Francesco Greco che, nel 2016 e poi nel 2017, aveva parlato di 150-200 miliardi di euro in contanti o gioielli custoditi dagli italiani nelle cassette di sicurezza. Solo il 30 per cento di questa cifra sarebbe però custodito in Italia. Se questi numeri fossero corretti, anche ipotizzando un’adesione massiccia al condono, sembra difficile ipotizzare che il governo possa raccogliere più di qualche centinaio di milioni di euro, forse qualche miliardo.