Gianni Infantino è stato rieletto alla presidenza della FIFA

(Richard Heathcote/Getty Images)
(Richard Heathcote/Getty Images)

Si è tenuto mercoledì a Parigi il sessantanovesimo Congresso della FIFA, l’organo internazionale che governa il calcio mondiale. Il punto principale all’ordine del giorno era l’elezione del nuovo presidente, dove non erano attese sorprese: lo svizzero Gianni Infantino, dal 2016 successore di Joseph Blatter, è stato rieletto per acclamazione in assenza di altre candidature. Resterà quindi in carica per altri quattro anni. Nel discorso precedente alla rielezione, Infantino ha detto: «Gli ultimi tre anni e quattro mesi non sono stati certamente perfetti. Ho fatto errori e proverò a migliorare. Nessuno però più parla di crisi. Abbiamo creato una nuova FIFA, organizzazione sinonimo di credibilità, affidabilità e integrità».

Infatino è nato a Briga, in Svizzera, nel 1970. Tifa per l’Inter, parla fluentemente inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza ed essere diventato avvocato, si è occupato di diritto sportivo. In uno dei suoi primi incarichi importanti, è stato segretario del Centro Internazionale Studi Sportivi all’Università di Neuchatel. Nel 2000 entrò a far parte della UEFA come direttore della divisione Affari Legali e Licenze per club. Nel 2009 ne divenne segretario generale, gestendo anche i rapporti con entità politiche come la Commissione e il Consiglio europeo. Nel 2016 fu eletto alla presidenza della FIFA con 115 voti: il suo rivale principale, lo sceicco Salman bin Ibrahim Al Khalifa, ne ricevette 88.