In Austria si sono dimessi tutti i ministri del Partito della Libertà

Dopo lo scandalo che ha coinvolto il loro leader: sono state indette elezioni anticipate ma la coalizione di governo rischia il voto di sfiducia

Sebastian Kurz e Heinz-Christian Strache, Vienna, 18 dicembre 2017 (AP Photo/Ronald Zak)
Sebastian Kurz e Heinz-Christian Strache, Vienna, 18 dicembre 2017 (AP Photo/Ronald Zak)

Lunedì prossimo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz dovrà affrontare un voto di sfiducia dopo il crollo della coalizione di governo, in seguito alle dimissioni di tutti i ministri del Partito della Libertà (FPÖ), populista e di estrema destra, e alla decisione del presidente Alexander van der Bellen di indire nuove elezioni per settembre. La mozione di sfiducia è stata presentata da Peter Pilz, leader del partito di sinistra Jetzt, che ha chiesto che la coalizione sia sostituita da un governo tecnico fino alle elezioni. I partiti non hanno ancora preso posizione, compreso il FPÖ: martedì mattina il ministro dell’Interno Herbert Kickl aveva annunciato che il suo partito avrebbe votato contro ma in seguito un portavoce ha detto che il suo commento era stato interpretato male e che il partito non aveva ancora deciso.

La crisi era iniziata con la pubblicazione di un video girato di nascosto nel 2017 in cui si vede Strache promettere favori a una presunta ereditiera russa vicina al presidente Vladimir Putin, in cambio di finanziamenti illeciti. Nel video compare anche Johannes Gudenus, capogruppo parlamentare del Partito della Libertà. Oltre a Strache, anche Gudenus si era dimesso dalla dirigenza del partito. Lunedì Kurz, del Partito Popolare, aveva chiesto anche le dimissioni del ministro dell’Interno Herbert Kickl. A quel punto per protesta tutti gli altri ministri del partito – che detengono metà dei ministeri del governo – si erano dimessi: quello degli Esteri, della Difesa, dei Trasporti e delle Politiche sociali. Kurz aveva proposto di sostituirli con tecnici fino alle elezioni.

La crisi è arrivata in un momento delicato, a ridosso delle elezioni per il Parlamento europeo, che si terranno in Austria il 26 maggio; prima dello scandalo il FPÖ era dato al 20 per cento. La coalizione di governo era nata in seguito alle elezioni dell’ottobre 2017, quando il Partito Popolare di Kurz aveva ottenuto il 31 per cento e il FPÖ il 26 per cento dei voti.