Quanto lavora Salvini?

Nel 2019 solo 17 giornate piene, dice Repubblica: forse meno

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Su Repubblica di oggi un articolo di Fabio Tonacci mette insieme quanti sono i giorni che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha trascorso interamente al ministero dell’Interno nel 2019: sono 12, “che diventano 17 se aggiungiamo — con una certa dose di ottimismo — cinque giorni in cui non si capisce bene dove sia stato”. È un tema di cui si discute da tempo, confermato dai dati che mostrano come Salvini passi la gran parte del suo tempo a fare comizi in giro per l’Italia, e occupandosi del suo ruolo di leader della Lega molto più di quanto si occupi del suo incarico da ministro dell’Interno.

L’esordio del 2019 è stato, in questo, esemplare. Il primo gennaio è a Bormio in ferie, ma trova il tempo per improvvisare un’arringa in piazza. Il 2 gennaio fa una diretta Facebook in cui annuncia il suo imminente ritorno al lavoro. Il 3 invece è ancora a Bormio, a bere un Bombardino. Il 4 rientra, ma mica a Roma. Lungo la strada per il Viminale si perde per due giorni in Abruzzo, terra che incidentalmente stava per affrontare le elezioni Regionali. E dove Salvini visita il mercato di Chieti, incontra gente all’auditorium Cianfarani, passeggia su Corso Umberto a Pescara, si sposta a Montesilvano al Palacongressi, poi a Teramo e al mercato dell’Epifania all’Aquila. Tra migliaia di selfie e dieci comizi, riesce a incastrare un breve Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in prefettura a Pescara. Il 6 cala su Roma, ma passa la mattinata in centro a stringere mani, cercando invano di raggiungere la piazza di San Pietro («era troppa la gente che mi fermava per salutarmi», dirà). Nel pomeriggio eccolo finalmente alla sua scrivania, per l’ennesima diretta Facebook. Che accompagna, con sprezzo del pericolo, al seguente messaggio: «Operativo anche oggi dal Viminale».

Abbiamo ricostruito giorno per giorno l’agenda del ministro dell’Interno, incrociando gli appuntamenti segnalati sulla sua pagina ufficiale di Facebook, le notizie delle agenzie stampa, le cronache dei giornali locali, le interviste in tv, le foto postate. Di giorni interi passati a lavorare al Viminale ne risultano pochi: il 5 marzo, per esempio, quando ospita il vicepremier libico Maiteeq, o il 19, quando convoca un tavolo per trovare il modo di bloccare la Mare Jonio, oppure, più di recente, l’8 maggio, quando inanella una serie di incontri diplomatici. In altri 22 giorni, Salvini ha fatto il ministro part time: al Viminale, ma per poche ore, consapevole che per la carica politica non esiste un registro degli ingressi. In sintesi, nel 2019 è stato fuori 95 giorni su 134, e quasi mai per missioni o cerimonie istituzionali. Un tasso di “assenteismo” del 70 per cento.

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