I negozi di cannabis chiusi a Macerata

Per decisione del questore della città, Pignataro, che da diversi mesi porta avanti una sua battaglia contro la marijuana light: «l'anticamera dell'inferno», dice lui

(EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN)
(EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN)

Il questore di Macerata Antonio Pignataro ha ordinato la chiusura di due negozi che vendevano cannabis light. Le chisure sono avvenute a Civitanova Marche, dove nei giorni scorsi erano stati sequestrati 25 prodotti a base di cannabis che, secondo il questore, superava la quantità massima di principio attivo THC consentita dalla legge, 0,5 per cento.

Pignataro è da tempo il dirigente di polizia più ostile alla cannabis light e in passato aveva già ordinato la chiusura di alcuni negozi che la vendevano, anche se le sue ordinanze fino ad ora sono sempre state cancellate dalla magistratura. Questa volta la decisione di Pignataro arriva il giorno dopo le durissime dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini che mercoledì aveva promesso di chiudere «uno a uno» i numerosi negozi di cannabis light che hanno aperto in Italia negli ultimi due anni, vendendo qualità di marijuana con livelli di principio attivo entro i limiti di legge.

Pignataro, che proviene dal dipartimento antidroga della polizia ed è stato nominato questore di Macerata un anno fa dal predecessore di Salvini, Marco Minniti, ha descritto la chiusura dei due negozi come parte di una battaglia più ampia. Durante la conferenza stampa in cui ha illustrato il sequestro, Pignataro ha spiegato di averlo ordinato perché gli era stato chiesto da numerose madri, i cui figli compravano la cannabis legale e la fumavano in casa.

Pignataro ha anche illustrato le sue teorie sulle droghe legali: «La cannabis legale non esiste e il limite di THC di 0,5 è ingannevole», ha spiegato, per poi aggiungere: «La cannabis è l’anticamera dell’inferno, è l’anticamera dell’eroina e l’anticamera della cocaina». Pignataro ha anche sostenuto che la cannabis light sia un tentativo di legalizzare la marijuana senza passare per l’approvazione di una legge. In realtà la cannabis light è regolata da un’apposita legge approvata nel 2016, che però non prevede esplicitamente la possibilità di venderla a scopo ricreativo (la legge ne prevede usi tessili, cosmetici e alimentari).

Non è la prima volta che Pignataro prova a far chiudere i negozi di marijuana legale. Si tratta di una battaglia che ha iniziato da quando è arrivato come questore a Macerata e che fino ad ora non ha prodotto risultati. Alcuni sequestri che aveva ordinato alla fine dello scorso anno sono stati annullati dalla Cassazione che ha stabilito la regolarità dei negozi di cannabis light e la possibilità di commercializzarla, oltre a proibire di sequestrarla. Una nuova sentenza della Cassazione su un altro caso è attesa entro la fine del mese.